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Paziente oncologico, oltre due mesi per una PET: rischia la vita

Il caso di una giovane madre che dovrà essere operata tra 15 giorni

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Una corsia ospedaliera

COSENZA – In una lettera a commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, al Prefetto e al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, viene denunciato il drammatico caso di una donna malata di tumore, madre di un bambino disabile, costretta ad attendere oltre due mesi per un esame PET, mentre l’intervento chirurgico sarà effettuato tra quindici giorni. 

A denunciare il caso è Ennio Abonante, avvocato che da circa quindici anni, attraverso il suo studio legale, si occupa di problemi legati alla sanità ed offre un servizio gratuito in favore di soggetti svantaggiati, cercando di supportare quei pazienti che hanno difficolta nel ricevere le cure adeguate.

“Il caso che Le sottopongo – si legge nella missiva – è quello di una giovane signora che il 16.3.2023 ha subito il trapianto del midollo osseo presso il Gom di Reggio Calabria e che, purtroppo, a causa di complicazioni insorte, ha necessità ed urgenza di eseguire una PET ed un intervento chirurgico per l’asportazione e l’esame di linfonodi.

Rilevo, innanzitutto, che sarebbe stato auspicabile che il reparto di ematologia dell’Ospedale di Cosenza, che l’ha presa in carico, prenotasse direttamente l’esame presso l’Uoc di medicina nucleare, evidenziando la necessità e l’urgenza di eseguirlo con assoluta priorità, invece di costringerla ad una lunghissima attesa al Cup, dove è stato fissato un appuntamento per il 23/5/2023 e cioè a distanza di 67 giorni.

La paziente, però, non può attendere oltre due mesi, perché in questo lasso di tempo è verosimile che la malattia diventi irreversibile.

Chiedo, pertanto, di farsi carico del caso di questa giovane madre, tra l’altro di un bambino diversamente abile, in modo che, nel più breve tempo possibile, possa eseguire l’esame richiesto e l’intervento chirurgico, programmato nei prossimi quindici giorni”.

La missiva è stata inviata in copia al Prefetto di Cosenza ed al Presidente della Regione Calabria, affinché, ognuno per la propria competenza, “fornisca il proprio contributo per la risoluzione di questo problema”.

 

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