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Aumento autismo tra i bambini che abusano di cibo spazzatura

"Educazione e sovranità alimentare per comunità più sane e consapevoli": confronto con esperti

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CORIGLIANO-ROSSANO (Cs) – “Educazione e sovranità alimentare per comunità più sane e consapevoli” è il tema dell’evento svoltosi a Corigliano Rossano con la partecipazione di illustri esperti: medici e docenti dell’Unical e dell’Università di Catanzaro.

«Attraverso una semplice risonanza magnetica si può constatare che sia per i pazienti che assumono droga sia per quelli obesi o che assumono per molto tempo cibo spazzatura si attivano le stesse aree del cervello. Una soluzione alla pandemia dell’obesità è la dieta mediterranea, che è anche uno stile di vita: mangiare a Km0 e fare attività sportiva. Ma dal 1961/65 l’indice di adeguatezza della dieta mediterranea (MAI) si è abbassato notevolmente. Perché ci siamo americanizzati con la cosiddetta Western Pattern Diet (la dieta occidentale). E la Calabria, terra in cui è nata invece la dieta mediterranea, risulta tra le prime regioni per casi di diabete con una percentuale dell’8% rispetto al 6% della media nazionale». (AVOLIO)

«La buona salute deve ripartire dalla buona agricoltura, dalla buona preparazione dei cibi fino alla sana alimentazione. La filiera è fondamentale, perché la dieta deve essere espressione del territorio e della produzione di quel cibo. Il cibo modifica anche la nostra flora intestinale. E per poter avere un cibo senza pesticidi e conservanti dobbiamo parlare solo di prodotti a Km0, altrimenti non si può parlare di sana alimentazione. L’aumento dei tumori infantili è strettamente legato all’inquinamento ambientale. Nei bambini c’è un aumento della patologia neurologica dell’autismo o, meglio, della patologia del neuro-sviluppo con allarmanti dati in crescita nei paesi industrializzati nei quali prevale la cattiva alimentazione». (FRANDINA).

Sono state, queste, alcune delle più allarmati istantanee emerse e rilanciate nelle relazioni, rispettivamente, del nutrizionista Ennio Avolio, docente di anatomia comparata e citologia presso l’Unical e l’Università di Catanzaro e del pediatra Giuseppe Frandina, intervenuti nel corso della prima edizione dell’evento nazionale di informazione e sensibilizzazione, dal titolo Educazione e sovranità alimentare per comunità più sane e consapevoli, promosso nei giorni scorsi a Corigliano-Rossano dall’Unione dei Consumatori.

DOMINI (UDICON NAZIONALE): COINVOLGEREMO TUTTI, DA BAMBINI AD ANZIANI

Un esordio nazionale voluto non a caso in Calabria per un progetto – ha più volte ribadito la presidente nazionale U.Di.Con. Martina Donini – che ha una squisita natura pedagogica, che coinvolgerà e riguarderà tutti, dai bambini agli anziani; che stimolerà all’educazione alimentare ed alla pratica sportiva; che contribuirà a contrastare il dilagare del cibo spazzatura soprattutto nelle nuove generazioni ed a sensibilizzare tutti al benessere psichico e che solleciterà a preferire – ha sottolineato la Domini – il cibo di qualità dei territori rispetto ad esempio a quello sintetico.

MONTESANTO (OTTO TORRI): QUELLO CALABRESE IL PIÙ GRAVE CORTO CIRCUITO

Siamo grati ad U.Di.Con. ed alla Presidente nazionale Domini per aver scelto la Calabria come punto di partenza di questa lodevole missione nazionale perché non crediamo – ha aggiunto – vi siano ad oggi corti circuiti più assurdi, paradossali ed intollerabili da più punti di vista come quello di una regione che risulta tra quelle con maggiore biodiversità in Europa e, allo stesso tempo, tra le prime per obesità infantile, quella che espone e fa parlare di se stessa per le proprie eccellenze agroalimentari solo nelle ed attraverso teche, spettacoli, premi e show cooking ma che invece riempie di cibo spazzatura i carrelli della spesa, i frigo in casa, le dispense dei propri istituti agrari e alberghieri, i menù della ristorazione e, ciò che è più grave, i vassoi delle mense scolastiche. Occuparsi e preoccuparsi di educazione alimentare – ha più volte sottolineato Lenin Montesanto, direttore di Otto Torri sullo Jonio che ha coordinato tutti gli interventi – non può non significare occuparsi e preoccuparsi anche della sovranità alimentare. Perché la cura della salute fisica degli individui cammina di pari passo con la salute economica dei territori e, quindi, delle loro produzioni e della loro economia.

AVOLIO: ALTRA COSA SONO I FAST FOOD A KM0 COME MI ‘NDUJO

Il Body Mass Index (BMI), indice di massa corporea è in crescita – ha continuato Avolio – proprio a causa dell’aumento dello junk food, fonte di dipendenze neurobiologiche ed anche di patologie psicologiche (dall’ansia alla depressione) e dei fast-food (che possono però anche utilizzare prodotti a filiera corta e di qualità, come nel caso dei calabresi Mi ‘Ndujo e quindi contribuire, ad esempio, a ridurre i tassi di infiammazione.

FRANDINA: DIETA NON PUÒ NON ESSERE ESPRESSIONE UOMO-TERRITORIO

La nutrizione – ha proseguito Frandina – è uno dei principali fattori ambientali capace di andare a modulare l’espressione genetica e col cibo spazzatura, purtroppo, stiamo modificando il genoma. L’uomo è un animale frugivoro, si avvicina molto allo scimpanzé e questa evidenza è collegabile all’analisi dei tanti paradossi alimentari calabresi, su tutti quello della sua sopravvivente ruralità. Dobbiamo e possiamo ritornare – ha scandito – ad un concetto di ruralità nell’allevamento e nella produzione di cibi. Perché siamo una regione arretrata da più punti di vista ma questo oggi diventa un grande vantaggio. Così come lo è il fatto di essere una regione vocata ad un’agricoltura biologica, perché biologici lo siamo di fatto, perché qui non è stata fatta un’agricoltura intensiva. E la dieta, come stile di vita, non può non essere – ha concluso – l’espressione tra l’uomo e il suo territorio.

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