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I fondi ministeriali riconosciuti al Comune di Paola già a fine 2019, smentita la giunta Politano

Non si comprede quale sia stato lo “straordinario risultato” del sindaco Politano, dell'assessore Filella e del presidente Marzullo, a loro dire incassato a Roma

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PAOLA (Cs) – I fondi ministeriali relativi al precedente dissesto erano stati assegnati dal Comune di Paola già a settembre 2019, previa delibera dell’ex giunta Perrotta numero 136 del 4 luglio 2019 (assessore alle finanze Antonio Cassano). Non si comprede, pertanto, quale sia stato lo “straordinario risultato” del sindaco Politano, dell’assessore Filella e del presidente Marzullo, a loro dire incassato  a Roma e, soprattutto, cosa siano andati a fare al ministero (https://www.calabriainchieste.it/2023/11/09/comune-di-paola-via-libera-del-ministero-allutilizzo-dei-fondi-residui-del-precedente-dissesto-economico/).

La smentita è documentale e reca la firma di fonte autorevole e qualificata: l’ex assessore comunale alle finanze, Antonio Cassano.

Cassano, in particolare, scrive su facebook: «L’intento non è quello di alimentare polemiche ma essendo parte in causa, per certi aspetti, mi preme chiarire che a seguito di interlocuzioni, concluse in un incontro di presenza, già a settembre 2019 i competenti Uffici del Ministero degli Interni hanno “compreso” che il lavoro dell’OSL non era concluso e che le somme rimaste erano di competenza dell’Ente, quindi da non restituire ma destinare all’effettivo risanamento del Comune.

In piena pandemia ho personalmente preteso (pena dimissioni che poi sono comunque arrivate) l’adozione di un ulteriore specifico provvedimento per sollecitare pagamenti. È noto come è andata a finire anche per le divergenze sul tema.

Dispiace perché con quelle somme avremmo potuto definire la posizione debitoria, visto che con la maggioranza dei creditori avevamo raggiunto accordi per transare anche al 50% (in soldoni con 5 milioni estinguevi debiti per 10, con altre ricadute positive sul bilancio) mentre adesso probabilmente non basteranno neanche per la metà, considerando spese legali ed interessi (8 milioni per pagarne 4/5 di debiti).

Sarebbe stato sufficiente supportare con maggiore convinzione idee finalizzate soltanto a garantire un futuro migliore a questa città. Ma tant’è».

Lamenta, tra l’altro, l’ex assessore, il mancato impegno politico e amministrativo relativo alla gestione di quei fondi, che dovevano essere utilizzati per pagare i creditori.

A riscontro delle sue affermazioni, ecco gli atti dell’epoca.

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