Il sindaco Vincenzo Pellegrino

AMANTEA (CS) – A distanza di alcune ore dalla denuncia inoltrata su “Calabria Inchieste” da politici e cittadini relativamente all’assenza di energia elettrica (da circa tre giorni) in centro città e di alcuni semafori andati in tilt il sindaco, Vincenzo Pellegrino ha spiegato i motivi dei disagi.
Interruzione pubblica illuminazione via R. Mirabelli e zone limitrofe: «si è verificato un corto circuito che ha distrutto il quadro elettrico. Deve essere sostituito ma il ricambio sarà disponibile solo lunedi 13 novembre. Occorreranno poi almeno due giorni lavorativi per la sostituzione. Tutta la procedura è avviata», ha scritto il primo cittadino.
Interruzione pubblica illuminazione inizio via Margherita: «infiltrazioni d’acqua sul cavo elettrico (usurato ed antiquato) determinano il blocco. Se si asciuga può essere riavviato lo Stoz che si ribocca però alla prima pioggia. Abbiamo sostituito un primo tratto, stiamo provvedendo per il restante tratto. Il cavo costa e non è di facile reperimento».
Semafori in tilt: «vecchi di 40 anni. Soffrono le infiltrazioni d’acqua che ne compromettono la funzionalità. Non si trovano più le lampade (alogene) per il ricambio. Abbiamo chiesto in giro lanterne in sostituzione. Non sono compatibili con quelle attualmente in uso essendo quelle reperite tutte a luci led. Dobbiamo provvedere alla sostituzione completa degli impianti. Da una prima valutazione l’importo della gara di acquisto ed eventuale gestione potrebbe aggirarsi sul milione di euro. Il solo acquisto potrebbe aggirarsi su circa 150 mila euro».
E, poi: «mi dicono che chi ci ha preceduto nella gestione di questa Città, e che ora giustamente muove le critiche, avrebbe provveduto a risolvere il problema in meno di due ore. Magari interponendosi sulla 20 mila come fusibile. Mi scuso io con tutta la cittadinanza, a nome anche dell’Amministrazione in carica, per non esserne ancora (e forse mai) capace».
Il sindaco ha poi concluso sottolineando: «in settimana abbiamo ricevuto decreti ingiuntivi (cioè ordine di pagamento) per un ammontare di 1.500.000 (un milione e mezzo di euro) dovuti per bollette non pagate dal 2017 al 2019. Praticamente viaggiamo al ritmo di un paio di decreti ingiuntivi al mese per debiti non onorati negli anni antecedenti al 12 giugno 2022».
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