CATANZARO – La Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo in piazza Prefettura a Catanzaro per lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per chiedere al governo un’inversione di marcia sulla legge di bilancio.
Venerdì 17 sono scesi in piazza i lavoratori e le lavoratrici dei settori del pubblico impiego, di comparti come la Scuola, i Trasporti, la Sanità: tutti insieme per protestare contro una manovra che non solo non stanzia risorse sufficienti per i rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici delle Funzioni Centrali, Funzioni locali, Sanità, ma addirittura de-finanzia i fondi necessari alle autonomie locali per sostenere i servizi sociali, i servizi in appalto o in convenzione (Igiene ambientale, Sanità privata, Terzo settore), che erogano prestazioni ormai fondamentali per i cittadini, con un taglio di 600 milioni di euro che riguarderà Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni. Una presa di posizione affidata anche ad un documento che è stato consegnato da una delegazione di Cgil e Uil ricevuta a mezzogiorno dal prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci.
«Siamo qui come in altre 58 piazze d’Italia, con i lavoratori e le lavoratrici del Pubblico impiego, del mondo della sanità, della scuola, degli appalti per dire ‘no’ a questa manovra finanziaria – ha spiegato il segretario generale della Cgil, Area Vasta Enzo Scalese -. Ma soprattutto per dire che c’è bisogno di un cambiamento: noi abbiamo fatto delle proposte, abbiamo presentato delle piattaforme per quanto riguarda la previdenza, il fisco le pensioni i giovani, la sicurezza sui posti di lavoro».
Questo Governo« ancora ad oggi non ha messo in campo nessuna iniziativa per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici che non ce la fanno più perché il potere di acquisto ormai sta erodendo quello no gli stipendi e i salari. Siamo in piazza oggi, e ci saremo anche l’1 dicembre perché chiedere con forza azioni concrete, visto che al momento abbiamo potuto ascoltare solo proclami: il Governo metta in campo le azioni necessarie a sostenere i lavoratori e le lavoratrici che sono la spina dorsale di questo paese».
Tanti i dirigenti e gli scritti in piazza, che hanno voluto marcare con la propria presenza la condivisione dello sciopero e la piattaforma rivendicativa sul tavolo del Governo.
Presente anche, in rappresentanza della segreteria regionale della Cgil, Luigi Veraldi. «Rivendichiamo un servizio pubblico che garantisca il diritto di cittadinanza alle persone, investimenti nel mondo del precariato, nel diritto alla salute e nei lavoratori pubblici, valorizzazione del contratto nazionale e della contrattazione decentrata, una norma sul salario minimo», ha detto Veraldi ricordando che la Cgil Calabria ha annunciato che la protesta continuerà nei prossimi giorni, con lo sciopero generale del 1 dicembre, che coinvolgerà anche le altre categorie.
«Lo sciopero dei servizi pubblici in Calabria è un segnale importante del malcontento dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. La manovra finanziaria del governo, infatti, non prevede investimenti sufficienti per garantire la qualità dei servizi pubblici, né per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti – ha detto ancora -. C’è la necessità di investire nel diritto alla salute, che è stato messo a dura prova dalla pandemia. Il settore sanitario, infatti, è sottostimato rispetto alla dotazione organica e quotidianamente affronta delle sfide non solo per le cure e le diagnosi, ma anche per il turn over, che non è stato garantito. Lo sciopero di oggi è solo l’inizio».
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