AMANTEA (Cs) – Il sindaco Vincenzo Pellegrino, di concerto con l’esecutivo e la maggioranza in carica https://www.calabriainchieste.it/2024/07/09/la-maggioranza-contro-il-protagonismo-e-lesibizionismo-del-suo-consigliere-delegato/, dopo la strigliata al consigliere delegato ha deciso di revocargli le deleghe al turismo, Grandi eventi, e decoro Urbano.
Una scelta che in piena stagione estiva potrebbe avere risvolti molto pesanti per una città che si era presentata con un programma molto risicato https://www.calabriainchieste.it/2024/07/05/stagione-estiva-fallimentare-la-confessione-del-consigliere-con-delega-campanella/
Ma, un atto doveroso considerando il botta e risposta al vetriolo tra Campanella e la maggioranza in carica. La maggioranza Pellerino, dunque, dopo Orazio Mannarino ha pero un altro pezzo.
Ad ogni modo, in queste ore, sull’argomento, il conigliere Campanella ha ritenuto doveroso verso tutta la cittadinanza, il mio comunicato ufficiale, per mettere a conoscenza dello stato attuale dell’amministrazione comunale».
Chiarimenti postati sulla pagina social “Amantea alba di un nuovo cammino”.
«Siamo al secondo giro di boa per questa maggioranza, nata 2 anni fa come normale emanazione del movimento cittadino da me fondato, Urban Hub, con un quasi plebiscito di voti grazie all’impegno di poche persone che hanno saputo ascoltare e supportare la Città in un momento difficile quale, quello commissariale per ben due anni».
Cosa rimane di quel movimento, «di cui ora solo il sottoscritto ne fa parte. Praticamente quasi nulla, eccetto il pensiero dello scrivente che ancora crede ingenuamente in un futuro migliore per questa città. L’attuale maggioranza doveva tornare ad ascoltare i cittadini, e lo doveva fare nel profondo senso di rispetto che merita la Città di Amantea. Il gruppo non ritornerà più a vestire con umiltà gli obbiettivi che si erano preposti fin dalla sua nascita. Un gruppo, perso oramai da tempo, già dai primi giorni del dopo elezioni».
Il gruppo politico Neapolis, «di cui ne vado fiero fondatore sia nel nome che nello spirito, e posso comprovare addirittura la sua genesi nel pieno possesso dei requisiti, è stato una conseguenza naturale discendente sempre dallo stesso movimento Urban, gruppo che ha perso completamente lo slancio iniziale, riguardo l’affrontare le continue emergenze, che è vero, emergenze trovate il giorno dopo l’elezione, ma tante emergenze nate dallo scarso pragmatismo di qualcuno che crede di poter gestire scelte e decisioni in maniera personale, senza raffronti, e ciò che peggio senza la traccia di riunioni di maggioranza da me richieste sempre a gran voce, tutto dimostrabile».
Non è sparare nel mucchio, «è quanto un’analisi dello stato attuale di una maggioranza priva di quel rapporto costruito con tanta fatica con la città, fatta di riunioni, coinvolgimento reciproco, programmazione, che magicamente quasi come una candela viene spenta alcune settimane dopo dalle elezioni, maggioranza disomogenea e lontana dai cittadini. Quanto è stato prodotto ad oggi per il benessere della Città? Tanto…niente…la storia lo dirà , ma ciò che conta e che eravamo molto indietro rispetto al programma di governo a cui tutti noi abbiamo dato supporto nel costruirlo, ma per molti di noi solo sulla carta, e soprattutto dal primo cittadino che raggiunto l’obbiettivo di addivenire Sindaco cavalcando il programma di Urban, ha completamente cancellato con un colpo di spugna quanto di buono fatto dal sottoscritto».
Si, «ebbene parlo al singolare anche perché gli altri membri di Urban sono state delle squallide comparse che hanno approfittato del buon cuore di molti volontari, che animati dal sottoscritto in maniera limpida e cristallina si muovevano con lo spirito di associazionismo….loro invece no, avevano ben chiaro cosa fare alle nostre spalle, e di sicuro non il bene del paese».
E, poi «dal lato mio, nonostante l’assenza quasi completa di dotazione economica ed organizzativa, sono riuscito con il supporto di molti cittadini e volontari, a mettere in piedi sia regolamenti urbani che sono essenziali per la vita democratica dei cittadini, a discapito della mia stessa convivialità con persone e gruppi. Regolamenti necessari per associazioni, negozianti, regolamenti sia per eventi, manifestazioni e progetti utili al miglioramento dell’offerta Turistica, Commerciale e di benessere, non si dimentichi che l’area giochi tanto osannata da primo cittadino, e prontamente fatta preda di facili annessioni di meritocrazia, era, è rimane fermamente un progetto del sottoscritto, con Urban già presentato ai commissari nel 2021, il quale rimane l’unico traguardo raggiunto dall’amministrazione Pellegrino in fase di rigenerazione urbana a basso costo».
Da allora, praticamente «le mie deleghe di decoro urbano sono rimaste solo un lontano ricordo sbiadito, blindate da invidia e boicottaggi. Ad oggi, mi trovo a non comprendere, con grande tristezza, quanto invece non si riusciva più a trovare la via maestra con alcuni dei membri fondatori del movimento, con i quali abbiamo intrapreso un cammino che lentamente ci ha visto prendere direzioni diverse. Ricordo in fase decisionale pre elettorale, volli fortemente l’inserimento di Pellegrino quale sindaco della città, del quale rimango unico responsabile, nel bene o nel male di tale scelta, rimanendo fermo fino alla fine nella decisione della sua candidatura, mentre qualcuno come il caro assessore Osso già era pronto per scaricarlo, e come sarà per il futuro, evidenziando la pochezza politica e decisionale del primo cittadino, incapace di reggere un confronto pacato e giusto».
Adesso, invece,. «vanno d’amore e d’accordo sulle decisioni da prendere, chiusi in camera caritatis, senza l’ausilio di consiglieri alcuni, convocati solo per occasioni come quella di ieri sera, per dettare le uniche condizioni da dittatore. Tra di loro vige il motto che bisogna vivere il comune, ebbene se vivere il comune è quello di non ascoltare ne i consiglieri e ne tantomeno i cittadini, preferisco vivere il quotidiano per le vie della città, e camminare tra la mia gente a testa alta, che ancora continua a darmi attestati di stima».
E lo sfogo di Campanella va anche oltre: «Se sono assente dal comune è perchè ho un lavoro, per il quale, anche avendone i numeri elettorali per le persone che mi hanno onorato della loro preferenza per fare l’assessore, ho deciso di continuare ad esercitare, una professione che continuo a svolgere con sacrifici, che spesso per la politica, ho dovuto in alcuni frangenti anche rinunciare. Ho deciso di non rivestire la carica, errore gravissimo, e quindi rifiutare anche l’indennità economica che avrei devoluto per tutte le esigenze pubbliche. Con tutto ciò ho mantenuto sempre gli impegni con grande abnegazione, al contrario di qualcuno che crede che il comune sia casa sua. Rimango basito, perché candidandomi al Consiglio Comunale, mi sono voluto assumere delle responsabilità dirette di amministratore».
Quando «ho scelto di candidarmi l’ho fatto con spirito di servizio e non per mera gloria personale, come invece fanno intendere loro, rimanendo sempre fedele ad una linea politica a differenza di qualcuno come ad esempio il consigliere Suriano che continua indisturbato a vivere la maggioranza di questo Consiglio, ed inoltre rivestendone a pieno la carica di capogruppo, e quindi cosa più grave parlando e scrivendo con la voce della maggioranza. Il consigliere Suriano vive l’amministrazione come una porta girevole, saltando a piè pari da maggioranza a “prossima minoranza” in base alle sue farneticazioni che di politico hanno ben poco, basti ricordare che è stato candidato per Forza Italia alle provinciali chiedendo il supporto di tutti, supporto invece negato ma garantito ai vertici regionali nell’ultimo periodo e prontamente mancato al sottoscritto nelle ultime elezioni europee, dai consiglieri Gagliardi, Osso e Perri, dove chiesero al presidente della regione ed all’assessore Gallo aiuto e soccorso per il comune di Amantea».
Il consigliere Suriano,« fallito il risultato dopo pochi mesi ha indossato i “colori della Sinistra” come se nulla fosse, ritornando a sentirsi un piccolo Che Guevara. Sarà forse che bramava le deleghe al turismo o ai grandi eventi solo per la sua visibilità personale? Non sarà che alcuni anche in piccola parte vorrebbero un minimo di visibilità…ebbene se volevano le deleghe non dovevano fare altro che chiederlo, potevo fare a cambio con le loro, visto il totale immobilismo sugli innumerevoli cantieri mai conclusi anzi neppure iniziati, avendo un assessore tra l’altro tecnico come Ass. Gagliardi, oppure come il sociale che rimane una chimera, un’ombra nascosta gestita male dal mitico Ass. Osso».
Sull’assessore Marco Vetere «no comment, è come sparare sulla croce rossa, vittima del suo stesso gioco politico e poi figlio dell’errore marchiano realizzato in composizione delle liste, naturalmente accordi presi già senza l’ausilio del gruppo politico e sbandierato dal dittatore in fase elettorale,…. perché badate, è la giunta che vuole il solo comando, e basta. Il problema però non è il Suriano che naturalmente posso anche capirlo, quando si trova il terreno in cui affondare la lama senza discriminazioni è giusto che lo si faccia tanto ha trovato dei compagni degni di nessuna considerazione».
In politica, «le migliori coltellate arrivano dagli amici, ma la cosa più grave e chi permette lui, di utilizzare ed a volte sbeffeggiare la stessa maggioranza che rappresenta, il problema la mancanza totale di rispetto verso gli appartenenti del gruppo e degli amministratori stessi. Il problema è la mancanza di posizioni nette e decise nei confronti di chi sbaglia, e se sbaglio io, ne sono consapevole ed è giusto che venga penalizzato. Ma badate sono stati utilizzati due pesi e due misure, per cui spiega l’attuale confusione che regna in quelle stanze. Per trovare un giusto paragone, siamo una classe senza il professore, ed il che, mentre alcuni di noi riescono a viverlo normalmente, altri preferiscono disturbare chi lavora come bambini dispettosi. Il problema è, e si chiama Enzo Pellegrino promosso a supplente con carica di sindaco, dal consigliere Osso, il vero manovratore».
Siamo alle porte di una stagione estiva, «che pone sempre la stessa identica base di ragionamento degli ultimi due anni, ovvero senza risorse economiche come oramai da consuetudine, e di certo non ne faccio una colpa ai miei colleghi, anzi afflitti da problemi ben più gravi. Ma si collaborava con la volontà da parte di molti cittadini, e di associazioni che grazie a me ad oggi, hanno un Regolamento, parola che ai consiglieri di maggioranza è tutt’ora sconosciuta, visto che non ne hanno prodotto neanche uno in due anni».
Regolamenti fatti per «Comitati e soprattutto operatori economici, per strutturare il Calendario di eventi per la stagione estiva su cui, ancora oggi, la mia Amministrazione latita su tutta una serie di riscontri da me richiesti. Riscontri fatti con più comunicazioni tramite pec e mai valutati, ne dal sindaco e ne tantomeno dalla giunta, praticamente senza nessuna risposta. Una stagione in cui molte associazioni nonchè commercianti, che ponevano nel sottoscritto la loro fiducia per essere inseriti nel tabellone istituzionale, e che ancora alla fine di Giugno non si aveva neanche lo stato dei patrocini comunali da dare, con giusta o non giusta causa, associazioni che si stanno prodigando per una buona riuscita degli eventi ma che sono legate solo ad una mera decisione personale, stagione fatta di eventi storici tra l’altro ritornati dopo un periodo di assenza come “u Iournu di ciuoti” sul quale incombeva il veto da parte del signor sindaco come nella passata edizione».
Amantea «non merita ciò, Amantea non merita che venga risucchiata in litigi interni, non ne ha bisogno ha già troppi problemi. Amantea non meritava questo e non lo merita per il suo futuro. Non lo merito neanche io mi bastavano le ingiurie quotidiane che dovevo subire sui social e carta stampata dai miei nemici cronici affetti da una frustrazione psicologica ai limiti della psicoanalisi, ma èra il gioco delle parti. Posso accettare i nemici esterni, ma non quelli interni, cosi non ci sto».
Infine: «La mia è una di presa di coscienza. Vorrei che fosse un punto di svolta dove ognuno si prenda le proprie responsabilità sul prosieguo delle attività in maniera seria, cosa veramente difficile in questo stato delle cose. Ho avuto almeno il coraggio di dire basta a questo massacro mediatico. Chiedo scusa a tutta la popolazione se il mio comportamento ha offeso qualcuno, non era mia intenzione, lascio il programma estivo in mano all’amministrazione in carica e spero ne sappiano fare tesoro, come hanno già dimostrato in passato di prendersi i meriti di cui neanche nell’anticamera dei propri pensieri potevano immaginare cose simili».
Ecco perché «lascio con un rammarico profondo restando sempre a disposizione della città, continuando se necessario a ripartire da zero, dalle ceneri di quel fantastico movimento che nessuno di loro ha saputo interpretare, nello spirito e nel pensiero….Arrivederci in consiglio comunale, dove non sarò minoranza, perché la minoranza ad oggi, in città è questa amministrazione, sarò fieramente oppositore di questo teatro dell’assurdo che vede unici protagonisti l’attuale maggioranza. Che la Battaglia abbia inizio».
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