COSENZA – «Abbiamo appreso con profonda tristezza del furto subito di recente dall’ambulatorio medico Senza Confini dell’Auser di Cosenza. Rubare non è mai giustificabile, ma rubare da un servizio che si adopera per il bene collettivo equivale a compiere un’azione che danneggia l’intera comunità».

A dichiararlo è Elena Hoo, presidente associazione Auser di Rende

«Infatti, ciò che viene sottratto non è solo un bene materiale – incalza la presidente – ma rappresenta il lavoro, la fatica e l’impegno di molti volontari e professionisti che con grande dedizione, dedicano il loro tempo e le loro risorse per il bene comune».

Quando si derubano questi servizi, «non solo si portano via degli oggetti, ma si privano i volontari degli strumenti necessari per continuare la loro preziosa attività. In questo senso, è come rubare due volte».

E, ancora: «Siamo profondamente indignati perché questo atto è avvenuto in un momento in cui le attività dell’ambulatorio sono fondamentali per la comunità, ma sappiamo bene che la dedizione e l’impegno sociale di chi opera nel servizio non sarà oscurato da un’azione così deplorevole».

La forza di Auser «risiede nella comunità e nella rete di solidarietà che si è creata intorno all’ambulatorio e siamo certi che, nonostante questo brutto episodio, l’Auser di Cosenza continuerà a fare la differenza nella vita di tante persone».

Infin: «Ci sembra importante oltre che esprimere la nostra solidarietà, fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità affinché l’Ambulatorio Medico Senza Confini dell’Auser possa ricomprare quanto gli è stato rubato e continuare ad operare al servizio delle persone più fragili».

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