Home Attualità Lettera di Sangiuliano a Meloni: «Dimissioni irrevocabili». Giuli è il nuovo ministro

Lettera di Sangiuliano a Meloni: «Dimissioni irrevocabili». Giuli è il nuovo ministro

Il caso sotto la lente della Corte dei Conti. L'avvocato: 'Non ci sono prove che sia stato ricattato, verifichiamo le dichiarazioni di Boccia'

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ROMA – Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso. Le dimissioni irrevocabili le ha comunicate in una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura

La vicenda “non è rimasta inosservata” e alla Corte dei Conti “si stanno facendo le valutazioni del caso”. E’ quanto fanno sapere dalla magistratura contabile interpellata sul caso che ruota attorno al ruolo di Maria Rosaria Boccia e al suo rapporto con il ministro della Cultura.

L’avvocato del ministro della Cultura, Silverio Sica, afferma intanto che “non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo certamente” e “per il materiale che abbiamo esaminato siamo nel pieno di una vicenda privatissima. Questa vicenda politicamente risponde a una logica della doppia morale tutta italiana, morale propria è quella dell’avversario”.

“Stiamo verificando una per una le dichiarazioni della dottoressa Boccia per renderci conto se c’è una violazione della riservatezza di quella che è stata la vicenda umana che ha accomunato per breve tempo queste due persone”, ha aggiunto il legale spiegando che sui tempi dell’esposto “aspettiamo si calmi la vicenda politica e poi facciamo firmare la denuncia che andiamo a elaborare

“Se si è trattato di un piano studiato? Non sappiamo, dobbiamo verificarlo. Non escludiamo nessuna ipotesi rispetto a questo”, ha detto ancora l’avvocato. In merito ai soldi pubblici, ha precisato che “non ci sono stati nemmeno per un caffè. Questa è una vicenda privatissima che si è trasformata, in base alla logica della doppia morale, in una vicenda politica” .

Non è ancora arrivato in Procura, a Roma, l’esposto del parlamentare di Avs, Angelo Bonelli sulla vicenda che coinvolge il ministro depositato ieri in un commissariato della Capitale.

I pm di piazzale Clodio, spiegano i vertici dell’ufficio giudiziario guidato da Francesco Lo Voi, nel momento in cui l’incartamento sarà alla loro attenzione procederanno formalmente all’apertura di un fascicolo, eventualmente in una prima fase a modello 45 (ossia senza indagati e ipotesi di reato) per poi affidare delega per effettuare indagini.

Nell’esposto il parlamentare ipotizza i reati di indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Lo stesso ministro ha annunciato la volontà di presentare una denuncia a carico di Maria Rosaria Boccia. In base a quanto si apprende al momento non ci sarebbero fascicoli aperti a Roma sulla vicenda. (Ansa)