CETRARO (Cs) – Ci sarebbero due persone dietro al vasto incendio che sabato pomeriggio si è propagato partendo nella zona N’zilica della Marina di Cetraro e che in poco tempo si è trasformato in un inferno di fuoco interessando tutto il costone sottostante la località S. Francesco.
Da indiscrezioni trapelate, due soggetti sarebbero stati immortalati con i cellulari nell’atto di appiccare il fuoco in due diversi punti dell’area, difficile da raggiungere con i mezzi dei pompieri. Sul caso indagano i carabinieri della locale stazione.
L’incendio, in poco tempo si è esteso lungo la contrada San Francesco. Gli abitanti, spaventati dalle alte fiamme, hanno dovuto abbandonare di corsa le loro abitazioni minacciate dal fuoco, trovando rifugio sulle scale della chiesetta di San Francesco, il punto più alto dell’area. Tutti a guardare impotenti le alte lingue di fuoco che divoravano tutto.
Le operazioni di spegnimento, ad opera dei vigili del fuoco e degli operai di Calabria verde, sono state lunghe e molto difficoltose a causa dell’asperità del terreno che non dava agio per l’utilizzo dei mezzi di soccorso, sono durate tutta la notte. A causa del buio, purtroppo, non è stato possibile utilizzare i mezzi aerei per spegnere l’incendio.
Il fumo denso e nero misto a fuliggine ha invaso tutta la Marina rendendo l’aria, a tratti, irrespirabile. A causa del vento, sprigionato dallo stesso rogo, le fiamme si sono levate alte ben visibili da Piazza San Marco, affollata per la Festa del gelato.
Il vasto incendio ha mandato in fumo diversi ettari di macchia mediterranea che ricopre la zona. Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine che hanno delimitato l’area di fuoco, impedendo il transito veicolare per motivi di sicurezza e per facilitare il lavoro dei pompieri.
Ieri mattina, c’erano ancora dei fili di fumo ben visibili mentre il forte odore di bruciato era ancora, ben percepibile, nell’aria.
Un tragico rituale, quello degli incendi boschivi, che si scatenano soprattutto durante il periodo estivo, quasi tutti di natura dolosa, con gravissime conseguenze ambientali ed economiche. Si spera che gli autori dello scempio di Cetraro siano assicurati alla giustizia prima possibile.
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it