Home Calabria Baker Hughes, “Azione Corigliano Rossano”: «Esame di coscienza per tutti»

Baker Hughes, “Azione Corigliano Rossano”: «Esame di coscienza per tutti»

«Questa città e il territorio della Sibaritide non possono permettersi in alcun modo di perdere investimenti importanti e strategici così importante come quello proposto da Baker Hughes»

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CORIGLIANO-ROSSANO (Cs) – «Questa città e, più in generale, il territorio della Sibaritide non possono permettersi in alcun modo di perdere investimenti importanti e strategici così importante come quello proposto da Baker Hughes.

È necessario quanto imperativo sottolineare che, in questi mesi, è mancata qualsiasi forma di concertazione e, forse, anche la volontà da parte di tutte le parti in causa di sedersi attorno a un tavolo per pianificare il miglior programma possibile per stimolare l’investimento, rilanciare il porto, e con esso il tessuto dell’area industriale circostante. È evidente – lo ribadiamo con forza – che non c’è stata una volontà concreta».

È quanto dichiara il coordinamento civico di Azione Corigliano-Rossano dando una chiave di lettura dirompente e sicuramente più ampia rispetto alla sicumera facile di accuse che sono state lanciate nelle ultime ore.

In questa vicenda – dicono – non c’è un responsabile ma una serie di fatti e circostanze che, purtroppo, hanno portato a questo risultato impietoso

Il problema, ora, è che non resta che leccarsi le ferite. Coloro che hanno dimostrato inedia nell’affrontare questa questione – allo stesso modo con cui si è gestito il progetto per la produzione di idrogeno nel sito di Enel – sembrano più interessati allo scontro frontale piuttosto che a trovare una soluzione concreta. Non si rendono conto di cosa andrà a perdere questo territorio in termini di sviluppo e occupazione.

Baker Hughes avrebbe potuto creare 200 posti di lavoro diretti, che sarebbero diventati mille o forse più attraverso l’indotto industriale generato. Fornire mille posti di lavoro in una terra senza prospettive, con un altissimo tasso di migrazione giovanile, significa offrire mille stipendi dignitosi, sostenere mille giovani famiglie, e di conseguenza le scuole, le attività commerciali, e tutte le opportunità che si creano quando c’è una qualità della vita elevata.

Purtroppo, non è stato così e, ancora una volta, a causa di una responsabilità collettiva da parte di chi avrebbe potuto trovare una soluzione e non l’ha fatto, Corigliano-Rossano e la Sibaritide continueranno ad arrancare. La nostra comunità merita di più e se c’è ancora una possibilità che questo investimento possa essere salvato, si faccia il possibile – tutti insieme – e questa volta con serietà, affinché ciò avvenga».