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Torna all’attacco la DC contro il sindaco cetrarese e la sua maggioranza: «Ridotta a soli 5 consiglieri»

«Non avvertono, il peso e la vergogna, di aver reso inutile e insignificante il ruolo di un consiglio comunale, supremo organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo di un Ente locale»

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CETRARO (Cs) – Torna all’attacco la Democrazia Cristiana di Cetraro contro la maggioranza guidata dal Sindaco Ermanno Cennamo ridotta orami a solo cinque consiglieri.

«Ultimi rappresentanti di un’amministrazione senza numero legale dal 15 luglio 2024 – esordisce il commissario locale della DC, Pino Losardo – Non avvertono, il peso e la vergogna, di aver reso inutile e insignificante il ruolo di un consiglio comunale, supremo organo di indirizzo e controllo politico-amministrativo di un Ente locale.

Solo le laute indennità di funzione assessorile sopravvivono, oggi, di fronte all’impossibilità di approvazione degli atti deliberativi di competenza consiliare – incalza Losardo – Né, di fronte alla matematica dissoluzione della maggioranza, viene in mente, a qualcuno di lorsignori, di annunciare dignitosamente le proprie dimissioni dalla carica di rappresentanza elettiva rivestita.

Vorremmo augurarci, almeno, che i due illustri professionisti, nominati recentemente, siano stati preventivamente e convenientemente informati delle condizioni in cui si sarebbero trovati nello svolgere le loro funzioni tecnico-amministrative.

Rifiutiamo di credere che l’accettazione degli incarichi ricevuti, chiunque sia stato il mecenate proponente, abbia avuto solo una motivazione prettamente economica, non tenendo in alcuna considerazione lo stato di  sfascio politico e di degenerazione normativa in cui è immersa, da mesi, la nostra massima istituzione pubblica – accusa il commissario DC – Intanto, a distanza di cinque giorni dalla seduta consiliare del 6 novembre, diventa sempre più assordante il silenzio del  sindaco.

E’ come se le precisazioni del gruppo consiliare di Forza Italia, espresse in tale occasione e riguardanti la sua precisa collocazione nelle file delle minoranze, non abbiano niente a che vedere ai fini della eventuale ricomposizione della vecchia maggioranza e del prosieguo della consiliatura.

Tanto serafico atteggiamento, in barba a qualsivoglia dovere istituzionale di informativa all’opinione pubblica sulla decomposizione radicale della sua maggioranza, sembra preludere, tuttavia,  ad un altro colpo di scena mercatale a cui ci ha ormai  abituato il primo cittadino,  che può vantare, in questo campo, di essere un insuperabile maestro.

Dopo il soccorso amministrativo di stampo umanitario, ricevuto il 22 ottobre scorso, in occasione dell’approvazione dell’ipotesi di bilancio consolidato, lo stesso sindaco sarà sicuramente impegnato ad ideare un’altra delle sue grandi strategie salvifiche, per portare a termine la consiliatura». 

Anche il Partito Democratico è pesantemente preso di mira dalla DC:  

«Al contrario, il frastornato e insignificante Partito Democratico cittadinodestatosi dal suo lungo letargo, affida le sue riflessioni politiche ad un inconcludente e ambiguo comunicato-stampa, con il quale  lascia praticamente solo il sindaco a trovare le soluzioni per continuare il suo mandato, facendo, nel contempo, pervenire a Forza Italia un chiaro ed inequivocabile messaggio che è sciolto il sodalizio e che il Partito è impegnato, unicamente, a creare le condizioni per una coalizione identitaria di centro-sinistra, da presentare alle prossime elezioni comunali».

Per Losardo «ci vorrebbero ben altre spiritualità per una città che langue e che si trascina stancamente verso il suo totale declino. Dal 15 luglio 2024, l’unico fatto amministrativo rilevante è costituito dall’aspettativa del “ 27 del mese” – accusa il dirigente democristiano – ossia, della percezione dell’indennità di funzione assessorile, così come rilevato, ad alta voce, nel consiglio comunale dello scorso 6 novembre, dal precedente vicesindaco, ora all’opposizione.

Si oserà continuare a pretendere tale prebenda ancora a lungo, da parte di una maggioranza composta da soli cinque consiglieri e dal sindaco? Oppure ci sarà, a breve, una forte presa di coscienza del sacrilegio che si commette ai danni di una città che sta vivendo la più profonda crisi economica e sociale della sua storia? – conclude Losardo – Il tempo è, ormai, abbondantemente scaduto. Il primo cittadino ha il sacro dovere di uscire allo scoperto e informare la sua gente di cosa intende fare per lo sconfinato amore che riversa verso la città».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it