ROMA – In una decisione che ha suscitato un vivace dibattito, il Consiglio di Stato ha annullato i bandi di concorso emanati dal Ministero dell’Agricoltura e dal Ministero della Difesa, riconoscendo la sovrapposizione delle nuove procedure concorsuali con una graduatoria preesistente, quella del concorso CUFA.
La sentenza n. 9489/2024 è stata emessa in risposta all’azione legale degli avvocati Gambardella e Granata, i quali sostenevano che i ministeri avrebbero dovuto attingere dalla graduatoria scaduta anziché bandire nuovi concorsi.
Secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato, la scelta di annullare i bandi si è rivelata necessaria per garantire il rispetto delle normative vigenti, che prescrivono l’utilizzo delle graduatorie esistenti per le assunzioni nel settore pubblico.
La sentenza ha quindi evidenziato le lacune nell’organizzazione delle procedure concorsuali da parte delle istituzioni coinvolte.
Tuttavia, nonostante l’accoglimento della richiesta di annullamento, il Consiglio di Stato ha respinto la domanda di prolungamento della graduatoria, affermando che l’interesse dei ricorrenti era già stato soddisfatto attraverso l’annullamento dei bandi.
Questa decisione ha generato preoccupazioni tra i vincitori delle graduatorie dei ministeri, che ora si trovano in una situazione di incertezza.
L’Avv. Danilo Granata, procuratore di primo grado e uno dei legali coinvolti nella vicenda, si è dichiarato «soddisfatto dell’esito della sentenza sicuramente favorevole per i propri assistiti, pur esprimendo la speranza che le amministrazioni pubbliche possano trovare una soluzione che tuteli anche i diritti dei vincitori delle graduatorie del Ministero della Difesa e del Ministero dell’Agricoltura.
Le ripercussioni di questa sentenza potrebbero avere un impatto significativo sul futuro delle assunzioni nei ministeri interessati e la speranza è che sia da monito per i futuri concorsi pubblici» – sono state le parole dell’avv. Danilo Granata.
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