COSENZA – Si è tenuta oggi, innanzi al Gup del Tribunale di Cosenza l’udienza dell’inchiesta Malarintha, l’operazione scattata nel novembre 2022 aveva coinvolto 72 indagati accusati a vario titolo di: corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, rivelazione di segreto di ufficio, falso in atto pubblico, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture, peculato e abuso in atto d’ufficio (che non è più considerato reato per effetto della Legge Nordio). Si tratta di funzionari, dirigenti, imprenditori e politici.
L’ex sindaco di Rende Marcello Manna è stato assolto. Assolti anche Maria Pia Annunziata Cristaudo, Maria Brunella Patitucci «perché il fatto non sussiste», Sandro Campesi e Maria Vittoria Campesi «perché il fatto non costituisce reato». Alessandro Sturino è stato ritenuto colpevole e condannato alla pena di 1 e 10 mesi.
Il gup inoltre ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Massimino Aceto (per i capi 4 e 42), Angelò Alò, Rita Arena, Pietro Arì, Anna Maria Artese, Danilo Borrelli, Franco Borrelli, Giuseppe Cavallo, Antonio Castiglione, Vincenzo Costantino, Cesare Florio (per il capo 4), Francesco Garritano, Francesco Greco, Giovanni Mazzuca, Francesco Minutolo, Mariano Mirabelli, Michele Mirabelli, Rosaria Carmela Morrone, Aurelio Perugini, Giuseppe Rende, Luigi Rovella, Andrea Sorrentino, Roberta Vercillo, Lavinia Volpentesta, Tecnoimpianti Cre Srl, Mirabelli Mariano (per il capo 32 bis) «per assenza di ragionevole previsione di condanna».
Per quanto concerne, in particolare, la posizione dell’ingegnere paolano Francesco Garritano, prosciolto, difeso dagli avvocati Angelo Di Novi e Giuseppe Rusconi, si registra la consulenza del Prof. Arch. Giuseppe Di Giuda, vice rettore Università di Torino
«La giustizia funziona ed è una grande soddisfazione», così l’ex sindaco di Rende Marcello Manna a seguito dell’assoluzione. «È un risultato che arriva dopo tempi di amarezza e di ingiustizia. Viene da chiedersi: come mai sono stato sospeso dalle funzioni per un anno, con un divieto di entrare nel Comune di Rende, proprio per effetto dell’operazione Malarintha e oggi vengo assolto perché il fatto non sussiste? Sarebbe utile capire cosa è successo. Non può essere un errore o una superficialità».
E, ancora: «Cosa ha originato lo scioglimento della città più ricca della Calabria? Credo ci siano, come ci sono sempre stati alle nostre latitudini, apparati che si muovono in maniera opaca. Penso al processo subito da Giacomo Mancini, alle accuse che hanno portato nei Tribunali tanti sindaci come è successo a Gianluca Callippo a Pizzo, a Giuseppe Idà a Rosarno, ecc. Non sono il primo a essere travolto da questo vortice. Su Rende è evidente che ci sia stato qualche interesse particolare che noi abbiamo toccato e ci hanno bloccato pesantemente come amministrazione. Non so quali fili dell’alta tensione abbiamo smosso perché abbiamo governato bene, mantenendo la città in ordine, facendola risollevare dal pre-dissesto con una ripartenza economica fuori dal comune. Però ci sono state forze che si sono mobilitate contro di noi»