RENDE (CS) – Lettera aperta di una dipendente licenziata, con 22 anni di servizio, alle Istituzioni ed alle Parti Sociali sulla vertenza Kratos
«Calato il sipario, un silenzio assordante sulla vertenza della KRATOS (Azienda Gestore della depurazione di Rende)
Lavoratori licenziati alla mercè dell’amministratore Alfonso Gallo, il quale dopo aver abbandonato il tavolo Sindacale si è rimangiato tutti gli impegni assunti, anzi vi è di più sotto traccia ha iniziato una trattativa privata con lo staff legale mediando attraverso incentivi concordati con i lavoratori per un possibile bonus in cambio dell’accettazione del licenziamento dato rinunciando di fatto al percorso concertativo che le relazioni sindacali avevano definito tra le parti.
Da lavoratori licenziati, nello specifico da dipendente con 22/ Anni di servizio ed anzianità maturata mi permetto una amara considerazione pur dopo la mia partecipazione alla sciopero del 24/ Novembre che ha visto migliaia di lavoratori partecipare in Cosenza contro la manovra del Governo e in difesa della occupazione in una terra abbandonata dalla Politica e dalle scelte dei partiti che la governano, da qui mi pongo, cosa fa il sindacato nel merito la vertenza kratos, cosa fanno le parti sociali verso i licenziamenti ingiustificati della Azienda, quale futuro della Kratos nella gestione della depurazione e delle Acque Reflue in un territorio quale quello la provincia di Cosenza.
L’Azienda nonostante le critiche ricevute ha continuato a difendere la sua posizione sostenendo che i licenziamenti fanno parte di un più ampio progetto di innovazione Industriale.
Tuttavia i dettagli di questo progetto non esistono, rimangono inevasi e privi di approvazione delle Istituzione di Competenza (Arrical) vi è una sola spiegazione si intendono ridurre i costi a spese dei lavoratori e del personale.
Nel porvi la mia attenta riflessione e considerazione all’indomani della sconsiderata condotta attuata dalla Kratos, nei confronti del mio licenziamento e degli altri (6 –dipendenti) sostanziatesi nel breve tempo tra aprile e luglio, mascherando di fatto un licenziamento collettivo, intendo evidenziare alcuni aspetti normativi e di diritto palesemente ignorati dalla Kratos nell’effettuare i predetti licenziamenti.
Chiedo in che modo ed in quale misura si attivi un ruolo attivo delle Istituzioni ed uno più incisivo del sindacato di categoria, tale che possa denunciare e nel contempo riconsiderare il rispetto delle regole tra Azienda e lavoratori dipendenti.
Come personale licenziato, prima di entrare nel merito è bene premettere che il servizio in specie quello della depurazione e dei reflui urbani pur se gestito protempore da un privato è e rimane un servizio pubblico pagato dalla collettività e gestito nell’interesse della popolazione in essere, per cui all’interno di questo ambito e a tutela della collettività servita e nel rispetto del Ccnl stabilito e sottoscritto tra il Consorzio Valle Crati – Kratos – AIC – (autorità idrica della Calabria) un contratto di concessione per cui si regolamentava il rapporto di lavoro con l’attuale gestore protempore ed altresì si conferiva al personale dipendente forme di tutela quale l’art. 6 secondo cui in caso di cessazione dell’appalto viene garantita la soluzione di continuità con il soggetto subentrante.
Sulla base di queste considerazioni che la condotta dell’azienda Kratos contrasta palesemente con gli accordi contrattuali, anzi licenzia senza aver presentato un piano industriale in base al quale poter misurare il rapporto tra attività – servizio – fabbisogno del personale.
Comunque senza tener conto di competenze, professionalità, esperienze maturate in 23 anni di servizio prestato, senza preavviso e calpestando la dignità dei lavoratori, al di fuori delle norme che regolamentano le relazioni tra datore di lavoro e personale e al di fuori delle normali relazioni sindacali.
Alla luce di tutto ciò urge un coinvolgimento delle Istituzioni (Regione Calabria – Prefetto – Consorzio Valle Crati – Sindaci ) urge la necessità di un ruolo attivo del sindacato per una presa di posizione significativa, ad oggi insufficiente per riportare al tavolo la az. KRATOS alfine di operare corrette relazioni concertative .
Vanno reintegrati i lavoratori licenziati, va presentato un piano Industriale che passi al vaglio delle Istituzioni e delle organizzazioni sindacali di categoria.
Quindi un percorso formale con le Istituzioni (Regione Calabria – Arrical – Sorical-) che tutelando le maestranze definiscano tempi e modi per il passaggio al nuovo gestore unico regionale unico abilitato a governare il sistema Idrico (Sorical).
Sulla base di queste brevi considerazioni credo di sollecitare una discussione pur tardiva del mio sindacato Uil Ttrasporti, convinta come sono che le tradizioni e la storia della Uil a Cosenza dia continuità e fiducia ai tanti lavoratori che nel mio caso sono stati licenziati ed hanno perso il posto di lavoro ed un reddito a tutela della propria famiglia.
Confido in un urgente confronto e ripresa della trattativa di cui si è disperso il percorso, al Sindacato chiediamo un cambio di rotta, invocando un approccio più inclusivo e partecipativo».
Rita / iscritta Uil Cosenza.