SCALEA (Cs) – Una storia che ha dell’incredibile e che riguarda una categoria di lavoratori che, durante ogni periodo elettorale, viene corteggiata e osannata dalla politica regionale, salvo poi dimenticarsi di questi padri di famiglia nei momenti di difficoltà o, peggio ancora, di fronte a “papocchi” consumati dalla medesima classe politica.
Oggi Calabria Inchieste ha ricevuto una missiva che riguarda una storia infinita e che dovrebbe lasciare basiti quanti, in questi anni, hanno assistito a scorribande di politici da un territorio a un altro della Calabria, intenti a chiedere voti ai forestali, salvo poi voltargli le spalle al momento del cosiddetto bisogno, tradendoli pure.
Il riferimento è alla famigerata vicenda del trattamento di fine rapporto degli operai forestali del Consorzio Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino di Scalea in Liquidazione.
La denuncia contenuta in una nota: «Egregio Direttore, siamo operai forestali di Paola, sia in quiescenza e sia ancora in attività lavorativa, e ci rivolgiamo a Lei per richiamare nuovamente l’attenzione sulla problematica relativa al Tfr (trattamento di fine rapporto), già trattata sulla testata giornalistica online “Calabria Inchiesta”.
La questione riguarda la mancata erogazione del TFR da parte del Consorzio di Scalea, ora in liquidazione. Nel 2021, alcuni lavoratori in quiescenza hanno ricevuto solo una parte del loro TFR, mentre per gli anni 2022 e 2023 non è stata corrisposta alcuna somma.
È importante ricordare che nel 2017 e 2018 il Consorzio è stato commissariato dalla Regione Calabria.
Due delibere consortile hanno stabilito il prelievo di 1.077.000 euro dai Fondi Forestali per il pagamento delle mensilità del personale consortile (escludendo gli operai forestali).
Tali delibere specificavano che le somme prelevate avrebbero dovuto essere ricostituite attraverso i tributi riscossi dal Consorzio. Tuttavia, queste somme non sono mai state restituite.
È importante sottolineare che tutti noi lavoratori OIF, a suo tempo, avevamo richiesto espressamente che il nostro TFR rimanesse presso il Consorzio, gestito ai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile.
Dal 2021 fino a settembre 2024, ci è stato più volte comunicato verbalmente dai soggetti coinvolti che la Regione Calabria avrebbe provveduto al pagamento del TFR una volta conclusa la procedura di liquidazione del Consorzio, garantendo priorità ai lavoratori.
Tuttavia, di recente, le informazioni sono cambiate: ci viene ora detto che i lavoratori dovranno rivolgersi al Tribunale per far riconoscere il credito, ottenere un decreto ingiuntivo e, se fortunati, procedere con il pignoramento di eventuali fondi disponibili del Consorzio.
In alternativa, dovremmo iscriverci nell’elenco dei creditori che sarà poi trasmesso alla Regione Calabria.
Se il Consorzio di Bonifica di Scalea fosse stato dichiarato fallito, il pagamento del TFR sarebbe stato garantito dal fondo di garanzia INPS, pur con una riduzione rispetto all’importo legale. In poche parole, si tratterebbe di “pochi, maledetti e subito“.
Ora, invece, se riusciamo a ottenere qualcosa, dobbiamo considerare anche le spese legali e i tempi.
Com’è noto, ancora, a partire dal 1° dicembre 2023, tutti lavoratori OIF sono transitati a Calabria Verde. Tutti i soggetti coinvolti nella gestione dei lavoratori ci hanno garantito che il TFR sarà tutelato, poiché vi è continuità lavorativa e l’ultimo datore di lavoro è tenuto a garantire il pagamento del TFR.
Tuttavia, un nostro collega ha recentemente ricevuto una lettera da Calabria Verde, in cui si afferma che sarà collocato in quiescenza nel 2024, ma con una dicitura alquanto preoccupante: “liquidazione di quanto maturato alle dipendenze di questa Azienda con decorrenza 1° dicembre 2023“.
Ci domandiamo: il TFR pregresso maturato dovremmo lasciarlo in beneficenza a coloro che dovrebbero garantirci i nostri diritti e a chi dovrebbe tutelarci?
La ringraziamo anticipatamente per l’attenzione che vorrà riservare alla nostra istanza e restiamo in attesa di un suo cortese riscontro. Cordiali saluti».
Firmato: «Gli operai forestali di Paola».
Dunque, il governatore Roberto Occhiuto e l’assessore al ramo Gianluca Gallo troveranno una soluzione a quanto denunciato? Sarebbe un bel regalo di Natale per questi padri di famiglia.