Il Riesame di Catanzaro

CETRARO (Cs) – Il Tribunale del Riesame, all’udienza di ieri, ha annullato il capo di imputazione riguardo al reato di associazione mafiosa per il cetrarese Franco Scorzo, 56 anni, perché non c’è gravità indiziaria, sostituendo il carcere con la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.

Scorzo, difeso dagli avvocati Marco Bianco e Armando Sabato, era stato arrestato insieme ad altre tre persone a seguito della recente operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Scalea in data 22 novembre. Quindici, in totale, le persone indagate nell’inchiesta che ha svelato una vera e propria rete, ben organizzata, di spacciatori particolarmente attivi tra Cetraro e Scalea.

I reati contestati dalla Dda al sodalizio criminale sono: associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio, detenzione illegale di armi da sparo e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le articolate indagini hanno permesso di scoprire che il flusso di droga veniva garantito attraverso due canali di rifornimento, quello campano attraverso Domenico Tamarisco e quello cetrarese attraverso Franco Scorza.

Notevole il giro d’affari chiaramente evincibile “dagli ingenti quantitativi di stupefacente smerciato, di differente tipologia, dalla stabilità dei rapporti con gli acquirenti all’ingrosso e con i fornitori del sodalizio”.

I proventi dell’attività di spaccio, che finivano in una comune bacinella, servivano al finanziamento dell’associazione stessa e al sostentamento degli affiliati detenuti. La stessa associazione disponeva di basi logistiche comuni per lo stoccaggio della droga nonché di utenze telefoniche fittiziamente intestate a soggetti di nazionalità estera al fine di eludere le investigazioni, apparati telefonici criptati e autoveicoli muniti di nascondigli idonei a occultare la droga.

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