PAOLA (Cs) – Graziano Di Natale, l’avvocato che difende le associazioni sfrattate dall’ex scuola Pisani di rione Colonne, di proprietà della Provincia di Cosenza, replica all’amministrazione comunale Politano: «La mia attività professionale è distinta dalla mia attività politica ovviamente». (https://www.calabriainchieste.it/2024/12/11/il-comune-di-paola-sullo-sgombero-dellex-scuola-pisani-bastonato-di-natale/)
«Ho letto la nota dell’Amministrazione Comunale di Paola e del Sindaco Giovanni Politano – prosegue, entrando più nel merito – il quale dimostra, ancora una volta, di ignorare (non conosce) i fatti relativamente alla vicenda giuridica dell’ex Istituto Scolastico Pisani, ora dismesso e sede di diverse associazioni di volontariato
Si sono rivolti al mio studio diverse associazioni di volontariato che hanno chiesto, a giusta ragione, la tutela giuridica circa uno spoglio violento del bene loro in uso.
Mi fa specie come un’amministrazione pubblica possa tollerare l’atteggiamento di chi, con l’uso della forza e travalicando le norme del nostro ordinamento giuridico, cerca di farsi giustizia da sé.
A mia memoria le pubbliche amministrazioni dovrebbero essere le prime a garantire, nel bilanciamento degli interessi, il rispetto delle leggi.
Il decreto emesso dal Tribunale di Paola – precisa – circa l’inibizione alla Provincia di Cosenza di far accesso nei locali, in uso alle associazioni, è munito degli elementi essenziali per la sua emissione.
Nella fattispecie si è verificato un fatto gravissimo: senza le prescritte autorizzazioni e/o ordinanze, richiamando inesistenti provvedimenti del Tribunale di Paola, con un evidente abuso della funzione, il comandate della Polizia Provinciale ha violato i diritti dei miei clienti creando anche una grave situazione di disagio sociale poiché circa 130 famiglie della Città che affidano i loro figli alle associazioni per attività di recupero sociale, motorio e sportivo in generale.
La mia attività professionale è quindi distinta dal mio impegno politico per cui la circostanza, secondo cui io favorirei i privati a danno del servizio pubblico, non solo è falsa ma lede la mia immagine.
Per tale ragione – conclude – non esiterò ad informare l’Autorità Giudiziaria per valutare eventuali responsabilità sia in sede civile che penale».