ROMA – Dopo una prima parte di emendamenti dei relatori, continuano le modifiche messe a punto dal governo. Tra le novità spicca la norma che punta a incrementare la busta paga di ministri, viceministri e sottosegretari non parlamentari che, come specifica
Il Sole 24 Ore, ad oggi “percepivano ‘solo’ lo stipendio base di circa 5mila euro, più circa 3.500 euro per le spese forfettarie che saltano se si resta fuori Roma più di 15 giorni al mese”.
L’obiettivo dell’emendamento è dunque quello di portare allo stesso livello gli stipendi dei parlamentari e dei non-parlamentari.
“Teniamo presente che alcuni ministri non avendo l’indennità parlamentare hanno una remunerazione un po’ più bassa, però questa è una scelta che hanno fatto i parlamentari, si fa in Parlamento, se in Parlamento vogliono incrementare la retribuzione è una scelta loro, giusto?”, ha detto il viceministro all’Economia, Maurizio Leo.