CETRARO (Cs) – La Democrazia Cristiana di Cetraro non demorde e sollecita le immediate dimissioni del Sindaco Ermanno Cennamo, le uniche capaci di liberare una città «prigioniera della degenerazione più abissale delle istituzioni pubbliche». Una città governata da due sindaci vista «l’appropriazione indebita dei poteri di sindaco da parte del suo vice Barbara Falbo».
“Spesso accade, per la perdurante indisponibilità fisica di chi avrebbe avuto pieno diritto di esercitare il potere sui popoli, crei narcisistiche assuefazioni al ruolo di supplenza rivestito e irrefrenabili ambizioni di potersi menare su pascoli sempre più generosi e privilegiati – spiega il commissario locale DC, Pino Losardo in una nota –
Qualcosa del genere sta accadendo nella nostra città, dove gonfaloni e picchetti d’onore comunali vengono utilizzati al limite, se non un po’ oltre, del consentito dalle norme fondanti dell’ordinamento democratico».
A tal proposito Losardo ricorda che «nella serata di sabato 14 dicembre, in occasione di un conclave dei quadri dirigenti di Forza Italia, la nostra città sia pomposamente ed orgogliosamente indicata al mondo con un sindaco appartenente a questa forza politica.
Quello che c’è di osceno – incalza il commissario DC – è che le generalità di questo pseudo-sindaco, annunciate con magistrale spettacolarizzazione tra un tripudio di campane e disinvolta ostentazione di cotanta gloriosa appartenenza, sono quelle dell’attuale vice-sindaco della nostra città, sempre più compenetrata in un ruolo che sente proprio, fino al punto da astenersi da qualsiasi immediata precisazione.
E lo stesso Sindaco può continuare a stare zitto di fronte ad un’appropriazione indebita delle sue funzioni, senza precisare, un attimo dopo, che tale carica appartiene solo a lui e che il suo glorioso partito di riferimento si chiama: Partito Democratico? Ma, viene da chiedersi, pure, se in questa città “dai due sindaci”, esista ancora una forza politica con tale denominazione.
Dovrebbe incutere solo vergogna, altresì, a tutti questi soggetti citati, che si possa continuare a governare un Comune con due espressioni, partitiche e consiliari contraddittorie, di presunta maggioranza.
Come si fa, a considerare in piena salute un’amministrazione comunale composta da una vice-sindaca forzista, improvvisamente approdata nei giorni scorsi sulle sacre sponde di tale partito, dopo tanto girovagare, e da tre consiglieri di uguale colorazione, decisamente attestati, per loro stessa ammissione, nel campo delle opposizioni, o minoranze che dir si voglia? – si chiede Losardo – Esiste ancora un minimo di etica e di decenza istituzionale in coloro che pretendono di continuare a a governare questa sventurata città senza uno straccio di maggioranza plausibile?
Intanto, continuiamo a dare colpa al sindaco, che dovrebbe, una buona volta, sentire il dovere di indicare ai suoi cittadini da quali forze politiche è composta organicamente e numericamente la sua maggioranza ed, eventualmente, trarne le dovute considerazioni.
E’ semplicemente disonorevole per la carica rivestita, che si possa ingannare il popolo con approssimate e fantomatiche maggioranze di natura mercatale – conclude Losardo – Fino al punto – capestro da consentire la disponibilità di simboli istituzionali di elevata importanza per usi poco consoni a quanto previste dalle norme ordinamentali. Ma oggi, l’importante è sopravvivere. Costi quel che costi».
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