Home Cronache Blitz truffe bonus edilizi, inchiesta partita grazie alla rissosità di due indagati

Blitz truffe bonus edilizi, inchiesta partita grazie alla rissosità di due indagati

Una lite all'interno dell'ufficio postale ha portato all'avvio della indagine. Uno dei due soggetti indagati inveiva ripetutamente contro l’addetto allo sportello, facendo scattare la scintilla

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COSENZA – Truffa bonus ristrutturazioni: l’inchiesta partita per caso grazie alla “ingenuità” di due persone finite sotto indagine (https://www.calabriainchieste.it/2025/01/09/truffe-blitz-nel-cosentino-tre-arresti-51-indagati-8-interrogatori-nomi/).

La scintilla che ha fatto scattare inchiesta della Guardia di Finanza che vede coinvolte 51 persone, di cui tre sono finite in carcere per truffa aggravata allo Stato legata al bonus ristrutturazioni e riciclaggio, è scaturita dagli accertamenti svolti dalla Polizia il 17 ottobre 2022 presso l’Ufficio Postale di Cosenza, chiamata dal direttore per la presenza di due soggetti in stato di agitazione, nonché dai successivi accertamenti delegati alla Guardia di Finanza di Cosenza.

A seguito dell’intervento degli agenti i due soggetti venivano identificati. In particolare, il direttore dell’Ufficio postale riferiva che uno di essi, aveva chiesto delucidazioni sul perché non riuscisse ad entrare in possesso del pin della sua carta di credito abbinata al proprio conto corrente, mentre l’altro soggetto inveiva ripetutamente contro l’addetto allo sportello.

Gli operatori concentravano l’attenzione sul conto corrente postale intestato ad uno dei due soggetti e a seguito di accertamenti più approfonditi risultava che sul suo conto corrente c’era un saldo attivo di 136.011,24 euro.

Sul conto era stata accreditata, in data 3 ottobre 2022, la somma di euro 135.998,42 con la causale “Accredito per cessione crediti d’imposta a Poste Italiane”.

Il credito acquisito pari ad un importo di euro 149.598,00 relativo al cosiddetto Sisma bonus, derivava dalla richiesta fatta online all’Agenzia dell’Entrate attraverso la sua identità digitale – con presentazione della documentazione a sostegno della richiesta – caricata nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2022.

Il beneficio maturato veniva poi ceduto a Poste Italiane che procedeva ai bonifici sul conto corrente. Dall’analisi della documentazione presentata a Poste Italiane per accedere alla cessione del credito in suo favore, si accertava che la documentazione presentata (asservazione, attestato di conformità, ricevuta di bonifico, Cud) attestante i lavori erano completamente falsi. 

I lavori, infatti, non erano mai stati realizzati, ma solo utilizzati al fine di conseguire dapprima un beneficio nella forma di credito di imposta, sulla base della normativa in materia di bonus fiscali (in particolare cosiddetto sisma bonus), per poi monetizzare detto credito attraverso la sua cessione a Poste Italiane Spa, la quale erogava la somma sul conto corrente oggetto di analisi da parte della polizia giudiziaria operante.

A seguito degli accertamenti svolti e tramite il Centro di monitoraggio di Poste

Italiane, gli investigatori concentravano l’attenzione su altri due conti. Sul primo, era presente un accredito di importo simile di 135.998,42 euro, a seguito della cessione di un credito di imposta per il Sisma bonus pari a 149.598 euro.

Gran parte dell’importo risultava utilizzato per pagare, mediante un bonifico di 91.000 euro, una ditta specializzata in oro e preziosi per l’acquisto di oro.

I successivi controlli incrociati effettuati dalla Guardia di Finanza di Cosenza e dal Centro Operativo Sicurezza cibernetica di Cosenza hanno scoperchiato il vaso di Pandora portando alla scoperta di un’organizzazione criminale di sette persone dedita alla truffa ai danni dello Stato e al riciclaggio.