Il sindaco Vincenzo Pellegrino

AMANTEA (Cs) – «Il sindaco di Amantea deve smetterla di insinuare dubbi che non hanno ragion d’essere, chiamando a raccolta i (pochi) sodali che ancora credono alle sue parole».

I sindaci dei comuni facenti parte dell’Ambito territoriale sociale 3 – Luca Lepore (Aiello Calabro), Roberto Veltri (Belmonte Calabro) Gioacchino Lorelli (San Pietro in Amantea), Enzo Scanga (Lago), Antonio Cuglietta (Serra d’Aiello), Armando Bossio (Cleto), Giacinto Mannarino (Longobardi) e Fortunato Rosario Barone (Fiumefreddo Bruzio) – contestano le dichiarazioni rese dallo stesso Vincenzo Pellegrino sul funzionamento dell’Ats.

«Ancora una volta – evidenziano i sindaci dei comuni di San Pietro in Amantea, Aiello Calabro, Serra Aiello, Cleto, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi e Fiumefreddo Bruzio – assistiamo ad una mistificazione della realtà, finalizzata probabilmente a celare il fallimento politico di una classe dirigente che non è stata fino ad ora in grado di rispondere alle esigenze delle famiglie fragili e bisognose».

E lo sfogo degli otto sindaci va anche oltre: «Il lavoro delle assistenti sociali, in servizio presso l’Ats 3, prosegue per come previsto e per come programmato, nonostante il Comune di Amantea, questo si “contra legem”, non abbia ancora ottemperato al trasferimento delle quote destinate al pagamento degli emolumenti delle assistenti sociali, stabilizzate presso il Comune di San Pietro in Amantea su volontà unanime di tutti i sindaci dell’Ambito, compreso Amantea».

Queste somme di denaro «non sono del Comune di Amantea. I fondi destinati ai servizi sociali vengono inviati in base alla presenza demografica dallo Stato ai singoli comuni per essere poi reindirizzati per il pagamento di quanto necessario e dovuto. Amantea non ha ancora ottemperato a tale obbligo. Comprendiamo che per il sindaco di Amantea sia necessario trovare un nemico politico ad una sconfitta interna, figlia dell’approssimazione e della prepotenza».

L’Ambito territoriale sociale 3 «“vola”: lo ha detto lo stesso sindaco di Amantea, riportando le valutazioni del commissario ad acta Ismene Cipolla che, con proprio provvedimento, ha affidato alla dottoressa Maria Scervino di sistemare le cose. Probabilmente il sindaco di Amantea farebbe bene ad informarsi: le assistenti sociali vengono ripetutamente presso la sede del Comune di Amantea, dove di fatto non esiste alcuna struttura che consenta loro di operare per come necessario. Se entriamo nel merito, la posizione del sindaco di Amantea è al limite del paradosso».

Basta parlare dei finanziamenti c«he sono andati perduti per l’immobilismo posto in essere dal soggetto capofila, come i fondi HCP che avrebbero generato, per il territorio, un volume di circa 4 milioni di euro».

Infine: «Ribadiamo quanto già partecipato nel corso delle riunioni che si sono svolte in questi mesi, grazie anche al prezioso supporto del commissario Ismene Cipolla: il rapporto di relazione tra i comuni affiliati all’Ambito deve estrinsecarsi lungo il cammino della collaborazione e non nell’idea di una linea di comando autoritaria e dispotica che nulla a che fare con lo spirito di servizio che l’Ambito stesso intende fornire. Se Vincenzo Pellegrino intende seguire altre strade, può tranquillamente andare da solo».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it