PAOLA (Cs) – All’indomani dell’azzeramento della giunta Politano, anticipato e reso noto in esclusiva su Calabria Inchieste (https://www.calabriainchieste.it/2025/01/08/il-sindaco-di-paola-azzera-la-giunta-al-via-il-confronto-sul-nuovo-esecutivo/), ci si chiede cosa accadrà in questi giorni e se realmente si procederà ad un azzeramento sostanziale e definitivo dell’esecutivo (https://www.calabriainchieste.it/2025/01/08/cambiano-gli-equilibri-politici-a-paola-grupillo-probabile-assessore-al-manutentivo/), quindi a una sostituzione reale di più assessori, se non tutti.
La tesi più accreditata, più volte riportata su Calabria Inchieste, è che la maggioranza consentirà l’ingresso di un solo assessore, a cui affiderà la delega delle finanze, liberata a suo tempo dal dimissionario Pasquale Filella.
Questo assessorato andrà quasi certamente al consigliere di minoranza Josè Grupillo, che ha però rinvendicato le deleghe di lavori pubblici e commercio (parte della maggioranza vuole affidargli il manutentivo) o, eventualmente, a un candidato della sua lista elettorale.
Gli altri due consiglieri di minoranza, Alfonso D’Arienzo e Renato Vilardi, non avrebbero rivendicato visibilità, demandando a Forza Italia la decisione di confermare o sostituire propri rappresentanti in giunta o, eventualmente, rivendicare nuova visibilità, visto che gli azzurri sono ora il primo partito in consiglio comunale, attesa anche l’adesione del sindaco Giovanni Politano.
Vi sono comunque ragionamenti in atto affinché si proceda alla sostituzione di un secondo assessore: Massimo Focetola di Forza Italia (in quota Marilena Focetola) o Antonio Logatto di Fratelli d’Italia (in quota Sandra Serpa).
Sandra Grossi è invece appannaggio del sindaco e quindi sarà rinominata a prescindere, così come Maria Pia Serranò, il super assessore con delega di vicesindaco (consigliere comunale più votato, dimissionario) appannaggio del secondo partito della coalizione.
Dunque, ricapitolando: un assessorato è libero ed uno potrebbe saltare fuori (molto improbabile), previo siluramento di Focetola o Logatto.
Focetola è però sostenuto sia dalla consigliera Marilena, sua sorella, sia dal leader provinciale del partito di Forza Italia, Gianluca Gallo, che a dispetto della altre correnti azzurre sostiene il suo fedelissimo e “portatore di voti” (tutti ricorderanno che le giunte di Scalea e Cetraro sono cadute anche e soprattutto a causa di questi equilibri interni a Forza Italia nell’ambito della contrapposizione tra correnti. Ciò potrebbe verificarsi anche a Paola).
Logatto, invece, è sostenuto dalla consigliera Sandra Serpa, sua ex moglie, che in questi ultimi mesi ha un po’ indispettito la maggioranza: sia per la sua lunga assenza da Paola, facendo mancare i numeri alla coalizione in sede di consiglio comunale e sia per la sua pubblica difesa a spada tratta dell’ex assessore Filella, che è uscito di scena sbattendo la porta.
Le trattative sono in atto e a breve giro il sindaco nominerà i suoi collaboratori.
Due sono le tesi da avvalorare, l’una esclude l’altra: decideranno i partiti, ossia Forza Italia e Fratelli d’Italia? O le liste e gli eletti? Nel primo caso, a perderci sarà Fratelli d’Italia (più indebolita), a favore di Forza Italia (molto rafforzata); nel secondo caso, invece, dedicerà chi fino ad oggi ha sempre deciso tutto, ossia il gruppo al comando.
Fratelli d’Italia possiede infatti, sulla carta, quattro consiglieri e gestisce vicesindaco (compresi i lavori pubblici), un assessorato e presidenza del consiglio, mentre Forza Italia, oltre ad avere il sindaco, potrà contare, potenzialmente, su quattro consiglieri di maggioranza e due di minoranza, controllando un solo assessore.
Se dovesse passare la tesi del calcolo degli assessorati sulla scorta del potere di acquisto dei partiti e non più delle liste e degli eletti, sorgerà anche il problema di Josè Grupillo, che si ritroverebbe solo. Perché dare un assessorato a un solo consigliere? Né D’Arienzo e Vilardi, uomini di partito, potranno violare le indicazioni di Forza Italia per sostenere l’amico di minoranza.
Quindi, tutto avvalora la tesi della sola nomina di un assessore, idea che non piace a Grupillo e compagni i quali, in tal caso, potrebbero restare (tutti?) all’opposizione o, perché no, spaccarsi: due in maggioranza e uno in minoranza. Vedremo.