SAN LUCIDO (Cs) – Ordine di sgombero sospetto per diverse famiglie assegnatarie di immobili comunali: l’ex sindaco Antonio Staffa attacca l’amministrazione De Tommaso e solleva quesiti inquietanti circa la triste vicenda.
«Lo stato di diritto e con esso lo stato sociale è morto», denuncia il politico.
E, nel merito, aggiunge: «Succede a San Lucido dove con un’ordinanza del 9 gennaio viene intimato lo sgombero entro il 19 a diverse famiglie assegnatarie di immobili comunali.
Dopo la segnalazione di alcuni liberi cittadini, e per fortuna ancora ci sono in questo paese, che sollevano l’esigenza che ogni persona goda di pari protezione ai sensi della legge e impedisca l’uso arbitrario del potere ma soprattutto di fornire sostegno a chi si trova in stato di bisogno – denuncia Staffa – è il caso di fare chiarezza sulla vicenda e richiamare alla responsabilità gli organi preposti.
Intanto sorprende che né Sindaco né assessore ai servizi sociali siano intervenuti nella vicenda né tantomeno chi dice di essere vicino al sociale in questa amministrazione compreso l’unico partito che appoggia la maggioranza che non più tardi di qualche mese fa si prodigava per la raccolta di alimenti.
Detto ciò le famiglie interessate sono state assegnatarie di alloggio con deliberazione di Giunta n. 148 del 27/11/2012 dall’amministrazione che ho avuto l’onore di guidare e con relativa consegna chiavi con protocolli successivi da parte del segretario comunale pro tempore.
Oltre ad evidenziare questo legittimo provvedimento preso allora, di concerto con la Prefettura e le forze dell’ordine che oggi dovrebbero solo verificare la legittimità degli atti su mandato di chi di competenza, evidenzio sommessamente che a seguito di quell’atto, a cui doveva seguire la sottoscrizione del contratto di locazione, vera ed unica inadempienza dell’Ente (oltre che la manutenzione straordinaria, oggi utilizzata come scusa ai fini dello sgombero!), gli immobili entrano nel patrimonio disponibile.
Pertanto la controversia relativa ad un ordine di sgombero di un locale di proprietà comunale facente parte del patrimonio disponibile dell’ente territoriale, appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario, trattandosi di un rapporto di matrice negoziale, da cui derivano in capo ai contraenti posizioni giuridiche paritetiche qualificabili in termini di diritto soggettivo, nel cui ambito l’Amministrazione agisce “iure privatorum”.
Fatta questa doverosa chiarezza il Sindaco unitamente alla sua amministrazione dovrebbe pensare ad occuparsi seriamente del sociale ed attivarsi alla sottoscrizione del contratto e delle relative utenze.
A tal proposito recita un adagio in vernacolo “u cane muzzica sempre allu strazzatu“, infatti questo accanimento verso i più bisognosi insospettisce, non usare lo stesso polso contro gli allacci abusivi su tutto il territorio ma soprattutto questa approssimata fretta non nasconde forse la ricerca di locali per la nuova Farmacia?!
A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina… ai posteri l’ardua sentenza, intanto aspettiamo le scuse per quei cittadini e il ripristino dei diritti e vicinanza ai bisognosi», conclude Staffa.