ROMA – Il Tribunale di Sorveglianza di Bologna ha dato il via libera per trasferire dalla detenzione in carcere a quella domiciliare Ernesto Fazzalari, il boss di ‘ndrangheta arrestato a Molochio, in provincia di Reggio Calabria nel giugno 2016 quando era il latitante più ricercato dopo Matteo Messina Denaro.
La decisione è maturata in considerazione del fatto che Fazzalari ha un male incurabile e aggressivo.
Detenuto da 9 anni al 41 bis, Ernesto Fazzalari era stato condannato all’ergastolo nel processo “Taurus”. Una pena poi ridotta a 30 anni dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria.
E’ stato uno dei protagonisti della faida che, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, ha trasformato Taurianova nel teatro di una degli scontri più sanguinari tra le cosche di ‘ndrangheta.
Con il fratello Domenico e il cugino Salvatore, Ernesto Fazzalari è uno dei massimi esponenti della cosca Avignone-Zagari-Viola. Quando è stato catturato dai carabinieri nella Piana di Gioia Tauro, il boss era ricercato da oltre 20 anni ed era stato inserito al secondo posto, dietro il solo Matteo Messina Denaro, nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità.
Sottoposto al carcere duro, durante la sua detenzione gli è stata diagnosticata una grave patologia che ha indotto la difesa, rappresentata dall’avvocato Antonino Napoli, a chiedere il differimento della pena o la detenzione domiciliare sul presupposto che da alcune recenti sentenze emergeva che dell’operatività di Fazzalari, quale capo di una cosca di ndrangheta, non si aveva dimostrazione concreta nel periodo antecedente alla sua cattura.