COSENZA – Tanti, troppi interrogativi ancora senza riposta sul rapimento della piccola Sofia Cavotro dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza.
Se da un lato il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto opportuno scarcerare Aqua Moses, perché estraneo ai fatti 8decisione contestat dai genitori della bimba) – il tutto documentato dalle dichiarazioni reso dallo stesso agli investigatori, da messaggi whatsapp con la moglie e da un audio tra i due – dall’altro lato restano ancora diverse zone d’ombra sulla vicenda a causa dei “non saprei” riferiti da Rosa Vespa agli investigatori in sede di interrogatorio di garanzia.
Ecco perchè gli avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, legali della coppia, hanno chiesto una perizia psichiatrica sulla donna, al momento detenuta presso il carcere di Castrovillari.
«Abbiamo chiesto di essere autorizzati dal Gip a nominare un consulente psichiatrico perchè valuti le condizioni della nostra assistita. In carcere è già stata sentita dal personale specializzato». Il gip, con il parere favorevole del pubblico ministero, ha accolto la richiesta.
Un passaggio che, comunque, i genitori della piccola Sofia temevano. Infatti, alla notizia della scarcerazione di Moses Aqua avevano commentato «non crediamo all’estraneitàè dell’uomo ai fatti, a questo punto temiamo che il prossimo passo sarà quello di dichiarare Rosa Vespa inferma mentale, facendo in modo che anche per lei si aprano le porte del carcere».
Succederà davvero questo? La paura di Federico Cavoto e Valeria Chiappetta è questa. L’incubo, per loro, non è ancora finito.