RENDE (Cs) – «Mai come oggi lo scenario politico è in continua evoluzione, dopo il commissariamento non c’è un’amministrazione uscente ed i partiti non hanno ancora detto la loro.
L’unica certezza è che sinora sembra non si sia fatto tesoro degli errori dell’ultima campagna del 2019, dove le divisioni ed i personalismi la hanno fatta da padrone, arrivando persino a 9 candidati a sindaco».
E’ il pensiero dell’ex consigliere comunale Michele Morrone, che fa appello a tutte le forze sane di Rende per attivarsi con senso di responsabilità per imprimere davvero una svolta politica e amministrativa al territorio.
«Mai come adesso – spiega Morrone, entrando più nel merito – è improcrastinabile unire le proprie forze a tutela della Rendesitá, in particolar modo dopo la vittoria dell’autonomia Rendese nel referendum del 1° dicembre scorso, non parlo soltanto di forze politiche ma anche del mondo dell’associazionismo, dei sindacati, dei corpi intermedi di categoria, della stessa imprenditoria Rendese.
Bisogna unire le forze e remare tutti insieme verso la meta, perché divisi perderà la cittadinanza – prende att – assistendo a 5 anni di incertezze, di rimpasti e di giravolte politiche che per nulla giovano all’azione amministrativa.
Il mio augurio è che si possa veramente tornare a fare politica negli interessi della Città, mettendo da parte posizioni aprioristiche che sicuramente ci hanno danneggiato negli ultimi anni, pertanto mi aspetto un atteggiamento diverso da parte di tutte le forze in campo, rompendo gli schemi tradizionali e mettendo in condizione i cittadini di scegliere per il meglio.
Basta ambizioni personali, basta decine di candidati a sindaco e centinaia al consiglio comunale, basta avvelenatori di pozzi disposti a spaccare contesti familiari ed amicali per candidature di puro servizio.
Se Rende vuole guardare avanti c’è bisogno di cambiare radicalmente filosofia di pensiero, iniziando a ragionare da Città quale siamo e non da paese come spesso si è dimostrato.
Il mio non è un attacco a qualcuno, anzi è nel totale rispetto dei vari gruppi presenti, semmai è un atto di responsabilità che spero venga recepito e condiviso da tutte quelle forze che vogliono il bene di Rende, se così non fosse domani non potranno lamentarsi né gli operatori politici né i cittadini stessi.
Bisogna coinvolgere tutti, anche tramite eventi e manifestazioni, sarebbe opportuno creare un vero e proprio format democratico e di Agorà politica (perché non “Gli stati generali della democrazia Rendese”?), solo dopo questi passaggi si può arrivare ad un identikit di candidato che sia veramente espressione sia popolare che politica.
Mai come questa volta bisogna saper stare insieme, fare un programma comune e creare una nuova e solida classe dirigente, anche perché la proposta di Città unica non è detto sia del tutto tramontata.
Per Rende potrebbe essere l’ultima volta e non potremmo mai perdonarcelo».