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Donald Trump a ruota libera: dazi contro tutti. E l’euro va a picco

La minaccia del presidente americano Trump di varare dazi anche contro l'Europa affonda l'euro ai minimi da più di due anni sul dollaro. Criptovalute: bruciati quasi 600 miliardi di dollari

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USA – Un presidente americano Donald Trump scatenato, contro tutto e tutti, ha imposto dazi a carico dei “vicini di casa” (Canada e Messico, ma anche Cina) e presto procederà anche contro l’Europa, facendo crollare l’euro e le criptovalute.

«Sia gli Stati Uniti che l’Europa traggono vantaggio dallo scambio di beni e servizi – ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz al vertice Ue informale a Bruxelles -. Se i dazi rendessero tutto questo difficile, ne risentirebbero negativamente sia gli Stati Uniti che l’Europa.

Una cosa è chiara: in quanto area economica forte, possiamo gestire autonomamente i nostri affari e rispondere ai dazi con dazi. Questo è ciò che dobbiamo fare e faremo. Ma la prospettiva e l’obiettivo dovrebbero essere che si proceda in modo tale che sia basato sulla cooperazione».

«Non ci sono vincitori nella guerra dei dazi, chi se la ride è la Cina». L’Ue e gli Usa “sono legati, noi abbiamo bisogno di loro e loro di noi. I dazi non vanno bene per i posti di lavoro e per i consumatori”, ha spiegato l’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas arrivando al vertice informale Ue. 

A poche ore dalla firma di Donald Trump sull’ordine esecutivo dei dazi, il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato misure di ritorsione del 25% su beni statunitensi per un valore di oltre 100 miliardi di dollari, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha promesso una reazione proporzionata e il ministero del Commercio cinese ha dichiarato che presenterà una causa contro gli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del commercio nonché l’adozione di “contromisure corrispondenti».

E l’Europa si prepara ad affrontare l’assalto di Trump con una risposta dura.

Ottawa, come la Cina, ha inoltre annunciato che farà causa agli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del Commercio.

Il presidente americano per tutta risposta ha insistito sul fatto che il Canada dovrebbe diventare il 51esimo Stato americano così da ottenere “tasse molto più basse, una protezione militare di gran lunga migliore per il popolo canadese e nessun dazio”.

Gli Stati Uniti “pagano centinaia di miliardi di dollari per sostenere il Canada“, ha scritto il tycoon riferendosi probabilmente al deficit commerciale con il suo vicino e “senza questo massiccio supporto il Canada non esisterebbe.

Anche il vice presidente JD Vance ha accusato Ottawa, spiegando che non spendere a sufficienza per la Nato e di non fare abbastanza per fermare il traffico di fentanyl.

«Messico e Cina approfittano da decenni degli Stati Uniti. Ma ora abbiamo un presidente come Donald Trump che è pronto a prendersi cura dei cittadini americani», ha attaccato il numero due del tycoon. Anche il Messico ha reagito alle misure americane con Sheinbaum che ha denunciato come “calunniosa” l’accusa di avere legami con i cartelli della droga.

«Respingiamo categoricamente la calunnia della Casa Bianca che accusa il governo messicano di avere alleanze con organizzazioni criminali», ha scritto la leader su X parlando di prossime “misure doganali” contro Washington e accusando a sua volta i produttori di armi americani di fare affare con “questi gruppi criminali” in Messico.

Pechino (dazi del 10%), dal canto suo, ha lasciato una finestra aperta per il dialogo e il compromesso.

Piazza Affari resta pesante dopo i primi scambi, al pari delle altre Borse europee e dei listini asiatici, preoccupati per l’avvio della guerra commerciale americana.

I dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump spaventano le Borse mondiali, con gli investitori che aumentano l’avversione al rischio e si rifugiano nel dollaro, nell’oro e nei bond.

Parigi e Francoforte cedono l’1,5%, Milano l’1,3% e Londra l’1,2%, Tokyo ha chiuso in calo del 2,7% e Seul del 2,5% mentre hanno limitato i cali i listini cinesi, reduci però da una settimana di stop per via dei festeggiamenti legati al capodanno lunare. In profondo rosso anche i future su New York, dove il Nasdaq cede l’1,8% e l’S&P500 l’1,5%.

La Borsa di Tokyo termina la prima seduta della settimana in pesante calo, a causa dei timori di possibili ripercussioni sul commercio globale, dopo l’introduzione dei dazi.

La minaccia del presidente americano Donald Trump di varare dazi anche contro l’Europa affonda l’euro ai minimi da più di due anni sul dollaro. La moneta unica è scivolata fino a toccare 1,0141 sul biglietto verde, il punto più basso da metà novembre 2022. Dopo aver recuperato un po’ di terreno, l’euro cede l’1,3% e scambia a 1,023.

La fuga dal rischio travolge le criptovalute, che bruciano quasi 600 miliardi di dollari, con il Bitcoin che cede il 3% a 94 mila dollari.