PAOLA (Cs) – Sono in corso, da ieri mattina e fino al pomeriggio odierno, distinti confronti e contatti tra consiglieri comunali di minoranza ed uno di maggioranza finalizzati alla presentazione di lettera di cessazione dalla carica di consigliere comunale per dimissioni contestuali.
Fatti e circostanze anche all’attenzione dei maggiorenti della “Nuova era” di Paola che, in sedi separate e tramite varie pressioni, anche a opera di leader politici regionali, starebbe cercando di scongiurare l’adesione di un proprio punto di riferimento al progetto di sfiducia pianificato dalle opposizioni.
Un progetto che, se dovesse andare in porto, ricalcherebbe quanto già accaduto nei Municipi di Cetraro e Scalea, dove frizioni interne al centrodestra e, in particolare, a Forza Italia, hanno portato alla caduta di quelle amministrazioni comunali.
A Paola, a quanto pare, già oggi sarebbero stati contattati studi notarili che, tuttavia, non avrebbero offerto disponibilità. E nel mentre le ore passano, i tentativi di scoraggiare questo o quel consigliere sono incalzanti.
Vedremo cosa accadrà domani mattina, giornata considerata determinante.
Com’è noto, infatti, ai sensi dell’ottavo comma dell’art. 38 del Testo Unico degli Enti Locali (D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267) “le dimissioni dalla carica di consigliere, indirizzate al rispettivo consiglio, devono essere presentate personalmente ed assunte immediatamente al protocollo dell’ente nell’ordine temporale di presentazione.
Le dimissioni non presentate personalmente devono essere autenticate ed inoltrate al protocollo per il tramite di persona delegata con atto autenticato in data non anteriore a cinque giorni” e che l’art. 141 del medesimo testo normativo, più precisamente al primo comma lettera b n.3 statuisce “I consigli comunali e provinciali vengono sciolti con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’interno: cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo dell’ente, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il sindaco o il presidente della provincia.
Vedremo, dunque, chi riuscirà a convincere l’indeciso (o indecisa) della maggioranza: la “Nuova era” o l’opposizione?