AMANTEA (Cs) – Il modo di descrivere il commissario ad acta regionale, dottoressa Cipolla, da parte dell’assessore Marco Osso in consiglio comunale ha suscitato una durissima reazione da parte dei sindaci del comprensorio appartenenti all’Ambito 3 https://www.calabriainchieste.it/2025/02/19/dura-reazione-dei-sindaci-dellats-3-alle-parole-dellassessore-osso-proferite-in-consiglio-comunale/.
«Tralasciando le fandonie messe in campo sull’Ambito Territoriale che stravolgono totalmente ancora una volta la realtà dei fatti (attendiamo sempre il Sindaco di Amantea per il confronto pubblico in merito) – scrivono tra le altre cose i rappresentanti dell’Ats 3 – e disconoscendo i documenti che loro stessi sottoscrivono, non possiamo che sdegnarci sull’attacco al Commissario ad acta dell’ATS3, dottoressa Cipolla, su cui poco veramente c’è da dire, un attacco nelle parole e nei modi, esercitata soprattutto nei confronti di una donna, a darci la misura di quanta arroganza, sessismo e misoginia siano ancora presenti in politica, sentire nel 2025, in un’aula istituzionale, parole che mirano a delegittimare il lavoro e i ruoli delle donne è gravissimo e dimostra che tentare di zittire le donne è una pratica ancora in voga, e che perviene da un consigliere/assessore che svolge tra l’altro una professione con alta valenza sociale».
E, ancora: «Sdegno maggiore sul fatto che la quasi totalità del consiglio comunale (in cui siedono molte donne, tra gli altri il presidente), non ha minimante inteso prendere una posizione netta nei confronti del consigliere Osso».
In una Assise cittadina «esistono dei limiti che non devono mai essere travalicati (non è la prima volta che accade d’altronde), poichè altrimenti si offendono le istituzioni, i cittadini tutti e la stessa città che si rappresenta. Le scuse pubbliche immediate sono il minimo, per il rispetto verso la città di Amantea e verso la dottoressa Cipolla, donna professionista integerrima».
Limiti che, a quanto pare – e da come si può evincere dal video – pare siano stati proprio travalicati. Adesso non resta che attendere la presa di posizione da parte della regione Calabria.
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