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A Paola si dimettono nove consiglieri comunali: sfiduciato il sindaco “forzista” Giovanni Politano

Si dimettono otto consiglieri di minoranza e uno di maggioranza. A voltare le spalle alla "Nuova era” è stata la consigliera comunale Sandra Serpa, segretaria di Luciana De Francesco (Fdi)

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Gallo, Politano e Cannizzaro

PAOLA (Cs) – Nove consiglieri comunali (otto di minoranza e uno di maggioranza) si sono dimessi contestualmente, pochi istanti fa, di fronte a un notaio, sfiduciando il sindaco di Paola, Giovanni Politano e determinando la caduta dell’amministrazione comunale da lui diretta, cosiddetta della “Nuova Era”.

I NOMI DEI DIMISSIONARI

I consiglieri di minoranza che hanno rassegnato le dimissioni di fronte al notaio sono: Alfonso D’Arienzo e Renato Vilardi di Forza Italia, Andrea Signorelli di “Rete dei Beni Comuni”, Emira Ciodaro di “Forza Paola Domani”, Josè Grupillo di “Paola Cuore Azzurro”, Roberto Perrotta e Marianna Saragò di “Azione Paola”, Marco Minervino  Pd Area Parte da noi.

FORZA ITALIA E’ IMPLOSA

Giovanni Politano aveva da poco aderito a Forza Italia in quota Gianluca Gallo (assessore regionale e leader provinciale azzurro, rappresentato a Paola dall’assessore comunale Massimo Focetola) che, grazie alle sue “prodezze politiche”, ha già contribuito a determinare la caduta di ben tre amministrazioni comunali tirreniche: Scalea, Cetraro ed ora anche Paola.

Il partito azzurro non è infatti riuscito a consolidare la maggioranza, fidelizzando anche i consiglieri comunali forzisti seduti all’opposizione, perché non è stato capace di ottenere l’azzeramento di giunta esecutiva, privilegiando gli interessi politici di una sola corrente di Forza Itali (. https://www.calabriainchieste.it/2025/02/08/darienzo-e-vilardi-sindaco-confuso-e-disorientato-fi-rimane-divisa-e-subalterna-a-fdi/).

CONTRAPPOSIZIONI ANCHE IN FRATELLI D’ITALIA

A voltare le spalle alla maggioranza paolana, come più volte ipotizzato, recentemente, da Calabria Inchieste, è stata la consigliera comunale di “Orizzonte Paola”, Sandra Serpa – organica alla segreteria regionale di Luciana De Francesco di Fratelli d’Italia (moglie di Luca Morrone) – che in giunta a Paola era rappresentata dall’ex marito Antonio Logatto (https://www.calabriainchieste.it/2025/02/12/dopo-gli-scossoni-in-maggioranza-logatto-si-riprende-la-delega-al-patrimonio/).

Determinante, in tale contesto, la feroce contrapposizione interna anche in Fratelli d’Italia a livello locale e regionale: l’asse Orsomarso-Sbano da un lato, l’asse Serpa-De Francesco-Mannarino dall’altro. Tutti ricorderanno il brindisi “contrapposto” tra gruppi organici allo stesso partito di Giorgia Meloni a Paola (https://www.calabriainchieste.it/2024/12/28/brindisi-contrapposti-in-fdi-sindaco-annuncia-azzeramento-di-giunta/). Sull’odierna “sfiducia” il placet di consiglieri regionali di Fratelli d’Italia nella lotta interna con Orsomarso.

LE DIMISSIONI DEI NOVE CONSIGLIERI SFIORATE GIA’ IL 12 FEBBRAIO

L’ultimo tentativo di sfiducia, dopo quello odierno, stavolta andato a segno, risale al 12 febbraio scorso, allorquando il consigliere di minoranza Renato Vilardi prese tempo, ufficialmente per una brutta influenza che non gli consentì di recarsi dal notaio.

LE “SMENTITE” STRATEGICHE DELLA CONSIGLIERA SANDRA SERPA

Noi raccontammo i fatti della mancata sfiducia di giorno 12 con dovizia di particolari, ma la consigliera di Fdi, strategicamente, cercò di ridimensionare la portata delle notizie sulle divisioni nella “Nuova era”.

Ecco il suo commento sotto il nostro articolo:

I tanti malumori palesati dalla dimissionaria consigliera comunale di maggioranza, Sandra Serpa, Calabria Inchieste li ha sottolineati in altre due circostanze: il 29 novembre 2024 (https://www.calabriainchieste.it/2024/11/29/consiglio-comunale-di-paola-sandra-serpa-torna-dallargentina-e-vota-a-favore/) e il 28 dicembre dello stesso anno (https://www.calabriainchieste.it/2024/12/28/caos-maggioranza-sandra-serpa-prende-le-distanze-dalla-nota-della-nuova-era/).

Serpa se ne andò diversi mesi in Argentina, facendo mancare il numero legale alla sua maggioranza, in consiglio comunale a Paola, perché in rotta con parte della “Nuova era”: l’asse Sbano-Serranò-Pavone in particolare.

Anche in questo ultimo caso, dopo aver preso le distanze da un comunicato ufficiale della “Nuova era”, apparso su Calabria Inchieste, la consigliera Serpa cercava di ridimensionare i fatti, gettando acqua sul fuoco, con un post sotto il nostro servizio giornalistico:

Oggi, però, la storia è quella noi narrata; i fatti confermano precisione, attendibilità e puntualità dei nostri servizi giornalistici in riferimento ai maldipancia politici che caratterizzavano la “Nuova era”, con particolare riferimento alla posizione della consigliera Sandra Serpa, determinante nella sfiducia al sindaco di Paola ed alla sua amministrazione comunale.

I RUOLO POLITICO DELL’EX ASSESSORE PASQUALINO FILELLA

Sandra Serpa, inoltre, è sempre stata legata politicamente all’ex assessore comunale Pasqualino Filella che, una volta “dimissionato” in giunta per volere della coppia Sbano-Pavone, ha cercato di coordinare il dissenso all’interno dell’opposizione, lavorando su alcuni settori della maggioranza, contro il suo ex amico Giovanni Politano. Riuscendo così ha levarsi il sassolino dalla scarpa.

ALLEANZE FUTURE E “REGOLAMENTI DI CONTI” NEL CENTRODESTRA

Ed ora, sfiduciato il sindaco di Paola, si guarda alle future alleanze, con un occhio attento ai “regolamenti di conti” che potrebbero tenere banco sia in Forza Italia e sia in Fratelli d’Italia, partiti che, nei fatti, hanno dimostrato di non saper gestire il potere, né a Paola e né altrove.

ALFONSO D’ARIENZO: IL CORAGGIO DI RINUNCIARE ALLA POLTRONA

Un’ultima doverosa considerazione: Alfonso D’Arienzo si è dimesso nonostante il prestigioso ruolo di consigliere provinciale di Cosenza, rinunciando così al doppio incarico e smentendo quanti, in questi mesi, soprattutto in maggioranza, sostenevano la tesi che non avrebbe mai “sfiduciato” Politano per non perdere la poltrona del consiglio provinciale di Cosenza. Alla fine ha dimostrato a tutti che la libertà è altra cosa.