Una immagine di Cassano allo Ionio

CASSANO ALLO IONIO (Cs) – «Cassano all’Ionio sta assistendo a un dramma politico degno delle più tormentate tragedie. Protagonista indiscusso di questa parabola discendente è Gianni Papasso, il cui approccio di comando solitario e dispotico ha portato alla fuga in 12 anni di governo di tutti i suoi collaboratori, eccenzion fatta per un manipolo di fedelissimi ben retribuiti».

E’ quanto denuncia l’associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO.

Il clima che si respira «non è altro che il risultato di anni di gestione autoritaria, in cui inizialmente gli assessori e i consiglieri erano osannati come figure indispensabili e validissime per il progetto politico. Tuttavia, è bastato un cambio di rotta o una divergenza di opinioni per assistere a una demonizzazione sistematica: coloro che una volta erano pilastri sono stati trasformati nei peggiori avversari da denigrare a ogni costo».

E, ancora: «L’ormai noto “metodo Papasso” ha dimostrato di essere un boomerang devastante per la sua stessa credibilità. L’arroganza e la prepotenza di un uomo solo al comando non possono che portare a inevitabili fratture all’interno di una squadra».

La parola d’ordine sembra essere diventata«“distruzione”: non solo delle idee politiche altrui, ma della stessa immagine personale di chi osa distaccarsi dalla linea diretta dall’ex primo cittadino o addirittura si chi osa contrariarlo».

Mentre il primo cittadino «si cimenta dai canali di comunicazione ufficiali in una continua opera di screditamento degli ex colleghi, sorge spontanea una riflessione: chi sarà il prossimo? Il Pd, forse proprio per paura di subire l’ira funeste del sindaco, ha preferito ancora una volta continuare a fare l’ignavo e rinunciare al suo ruolo».

In attesa di questo «inevitabile epilogo di Gianni Papasso, sempre più solo e vittima del suo sfrenato protagonismo – l’ultimo atto di un percorso che è stato irrimediabilmente compromesso da scelte e atteggiamenti che hanno messo in crisi l’intero tessuto politico locale – i cittadini osservano come attenzione anche la minoranza di estrazione forzista».

Questi ultimi infatti, «dopo non aver svolto per ben 5 anni il ruolo di controllo alla quale i cittadini li avevano designati, si sono resi corresponsabili della dissennata e fallimentare politica portata avanti dal primo cittadino ed oggi vorrebbero tornare in auge, come se niente fosse e senza mai aver sentito l’esigenza di confrontarsi con chi ha lottato per mantenere vive le battaglie civiche e per trovare soluzioni ai problemi della comunità».

Per ArticoloVentuno «Cassano merita di essere amministrata da gente dotata di competenze, che vive la realtà quotidiana anche nei momenti difficili e che non si sottrae alle proprie responsabilità e, soprattutto, che ci mette la faccia in ogni dove onorando pienamente il ruolo che gli elettori decideranno di affidargli».

La sensazione però è che «il tramonto politico di un’intera classe dirigente opportunista non sia solo una semplice possibilità, ma una certezza ormai prossima che porterà l’alba di un nuovo giorno per Cassano».