PAOLA (Cs) – Adesso è al sicuro, in una Casa protetta, dopo mesi di botte, violenze, vessazioni di ogni tipo, perpetrate dal padre, con la complicità della madre. (https://www.calabriainchieste.it/2025/02/20/violenza-tra-le-mura-domestiche-adolescente-vittima-di-maltrattamenti/).
E’ la storia che Calabria Inchieste ha raccontato ieri, in esclusiva. Un’altra storia di violenza che, per tanto tempo, ha tolto la serenità a una minorenne, sottratta ieri, da carabinieri e servizi sociali, alle violenze del padre.
L’uomo aveva sequestrato il cellulare alla figlia per evitare che avesse contatti con altre persone e che potesse chiedere aiuto.
Poteva recarsi solo a scuola e, terminate le lezioni, rincasare immediatamente, senza perdere tempo, senza socializzare con alcuno. E quando si presentava in classe con lividi e ferite, perché le botte erano all’ordine del giorno, la giustificazione a insegnanti e compagne era sempre la stessa: sono caduta, mi sono fatta male, è stato un incidente domestico.
Ma l’altro ieri l’adolescente non ne ha potuto più ed ha maturato l’intenzione di fuggire di casa, dirigendosi a Cosenza per recarsi presso una caserma dei carabinieri e raccontare l’inferno subito tra le mura domestiche.
Ed è così che, afferrati carta e penna, ha scritto una lettera di aiuto, consegnata all’amica del cuore che, resasi conto della gravità di quanto accaduto, ha coinvolto l’insegnante, che a sua volta ha attivato ogni procedura necessaria per soccorrere la sedicenne.
Carabinieri e servizi sociali si sono quindi presentati in classe, presso un istituto scolastico superiore di Paola, ed hanno offerto supporto alla ragazzina.
Terminate le lezioni, grande è stata la sorpresa della madre quando, giunta a scuola perché la figlia tardava a fare ritorno a casa, si è sentita dire che la ragazza era già uscita dall’istituto. La donna ha chiamato i carabinieri.
Ora i genitori dell’adolescente rischiano grosso.