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«Elezioni ridotte a Paola, in un quarto di secolo persi oltre 2.000 abitanti»

Niente doppio turno elettorale. Ecco l'analisi che l'Associazione Paolab affida a Calabria Inchieste a pochi giorni di distanza dalla caduta dell'amministrazione Politano

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Piazza del Popolo di Paola

PAOLA (Cs) – «Paola resta un comune che in un quarto di secolo ha perso oltre 2.000 abitanti, bisogna chiedersi oltre alla questione meridionale se non si sia sbagliato qualcosa di specifico, ed onestamente non credo in queste ore la Paola politica si stia interrogando troppo in merito».

E’ il succo dell’analisi che l’Associazione Paolab affida a Calabria Inchieste a pochi giorni di distanza dalla caduta dell’amministrazione Politano.

«Elezioni ridotte», dunque, senza doppio turno, come avviene per i piccoli Comuni. (https://www.calabriainchieste.it/2025/02/21/elezioni-amministrative-si-vota-a-rende-cassano-paola-cetraro-scalea-ecco-le-date-ipotetiche/).

«La caduta della giunta Politano – spiega Paolab bella sua analisi – apre in città nuovi scenari politici ed elettorali, in quanto arrivata in largo anticipo sui tempi istituzionali.

Nominato un commissario che si occuperà della gestione amministrativa ordinaria, la città rischia di prepararsi ad elezioni ridotte nei numeri ed a data da destinarsi.

Infatti Paola nelle ultime tornate elettorali è riuscita a preservare per il rotto della cuffia il doppio turno e quindi il suo status di importante centro elettorale, così non sembra sarà in futuro. La città dagli ultimi dati consultabili anche sul sito dei rilevamenti Istat, si attesta sotto i 15.000 abitanti.

Elezione del sindaco già al primo turno, quindi gli schieramenti saranno certamente influenzati dalle mancate logiche legate al ballottaggio.

Ad incidere nel passaggio dai 17.195 cittadini censiti nel 2001 ai 14.799 odierni sono stati sia fattori nazionali che locali di cui magari in futuro parleremo nel dettaglio.

Attenendoci al discorso prettamente politico in città ormai da diversi anni i partiti non solo sono in sofferenza numerica ma sono ormai loghi intercambiabili a quelli di liste civiche civetta, anche qui il passaggio da Città con una vita sociale strutturata a paese è palpabile.

I grandi portatori di voti probabilmente staranno già muovendosi per vedere dove e con chi collocarsi, senza bandiere, saranno i candidati a sindaco a fare da vento, ma è prematuro forse parlarne», aggiunge l’associazione.

E conclude: «Resta un comune che in un quarto di secolo ha perso oltre 2.000 abitanti, bisogna chiedersi oltre alla questione meridionale se non si sia sbagliato qualcosa di specifico, ed onestamente non credo in queste ore la Paola politica si stia interrogando troppo in merito».