ACQUAPPESA (Cs) – Il presidente della Pro Loco “M. Borrelli” di Acquappesa, Giovanni Sacco, interviene sulla notizia dei contenuti della targa alla memoria delle vittime del nazi-fascismo ma cui è sparita la parola “Ebrei”, rispetto alla formale richiesta inoltrata al suo tempo al Municipio (https://www.calabriainchieste.it/2025/02/22/sparita-la-parola-ebrei-dalla-targa-vandalizzata-ad-acquappesa/).
Ecco cosa dice il presidente Sacco:
«Relativamente al comunicato che dice che dalla targa in memoria del Samudaripen la cui vicenda si sta riempiendo di così tanti strumentali e assurdi commenti, l’ultimo dei quali è che dalla stessa sia sparito il riferimento al popolo ebraico, quasi sottintendendo da parte dei promotori un̈ nemmeno troppo celato antisemitismo, si dichiara:
1) non ci nascondiamo sul fatto che la richiesta può essere viziata da un errore materiale, ma questo non significa che l’amministrazione non era a conoscenza delle intenzioni della Pro Loco, difatti la prima proposta pubblica di affissione della targa è stata fatta durante la conferenza del prof Tripicchio del 11.10.2024, nella quale la dott.ssa Lucatti parlo solo ed espressamente del Samudaripen.
In quella occasione la stessa a fine conferenza parlo a lungo con il Vicesindaco, al quale evidenziò perfettamente che la Memoria del Samudaripen sarebbe stato un segnale importantissimo per il popolo rom e sinto, focalizzando l’attenzione sul fatto che a differenza della shoah, che viene celebrata e che tutti conoscono, il Samudaripen è sempre stato ignorato e silenziato.
2) dopo diverse interlocuzioni ed a targa ultimata, la stessa è stata all’interno del comune per almeno 5 giorni nei quali tutti i deputati alle verifiche hanno potuto vederla prima dell’affissione ed eventualmente contestarla.
3) il popolo rom e sinto è sempre stato amico e solidale con il popolo ebraico e viceversa. Infatti, le popolazioni ebraiche sostengono i rom nella battaglia per il riconoscimento del loro eccidio.
La proloco, dopo le polemiche nate in conseguenza della petizione per la sostituzione della targa, così come aveva già pensato, ha ufficialmente proposto di fare di quel luogo un luogo delle memorie con targhe da aggiungere ad ogni ricorrenza specifica: in memoria degli internati del paese, della shoah e delle foibe.
Ed a seguito anche dell’ultima riunione la Proloco ha proposto di rimettere la targa e di aggiungerne, nella stessa giornata un’altra per gli internati del paese, questo voleva essere l’espressione della ferma condanna del gesto vandalico nonché l’ulteriore passo, non ultimo, per far sì che quel luogo “Pozzetto” divenisse luogo della memoria, richiesta protocollata ed in itinere.
Riconoscere e celebrare l’identità di un popolo non significa diminuire il valore o l’importanza degli altri, ma piuttosto arricchire il nostro insieme di esperienze e culture e nello specifico essere un memento per le nostre generazioni affinché non si compiano più gli orrori passati.
Tutta questa vicenda, davvero montata sul niente e totalmente speculativa per inseguire chissà̀ quale obiettivo, ha raggiunto un risultato innegabile: un ulteriore spregio alla memoria delle vittime e un disconoscimento e un ulteriore umiliazione del popolo rom.
Le dispute, anche quelle di natura mediatica, e le accuse reciproche non conducono a risultati positivi. Non intendiamo più partecipare a queste polemiche, non perché non le riteniamo rilevanti, ma perché spesso si rivelano poco costruttive e tendono a generare solo uno scambio di responsabilità senza esito ed un clima divisorio.
Siamo determinati a non lasciarci influenzare da ulteriori provocazioni e a proseguire con determinazione nel nostro cammino. Noi siamo sempre disponibili alla collaborazione su valori umanistici comuni e a tutto ciò che ci unisce e non ci divide».