BRUXELLES – Donald Trump decide di schierarsi col sanguinario dittatore russo Putin, sospendendo tutti gli aiuti militari all’Ucraina, aggredita dalla Russia e sotto bombardamenti da tre anni, e l’Europa cerca di correre ai ripari.
«Viviamo in tempi pericolosi, la sicurezza dell’Europa è minacciata in modo serio, la questione ora è se saremo in grado di reagire con la rapidità necessaria», ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a pochi giorni dal vertice straordinario sulla difesa presentando il piano ReArm Europe in 5 punti.
«Proporremo di attivare le clausole nazionali di salvaguardia» del Patto di stabilità a sostegno della difesa.
«Se gli stati membri aumentassero la loro spesa per la difesa dell’1,5% del PIL in media, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni».
E poi l’Ue «fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli stati membri per investimenti nella difesa» per un totale di 800 miliardi.
«L’Europa è pronta ad assumersi le sue responsabilità: continueremo a lavorare con i nostri partner nella Nato, questo è un momento chiave per l’Europa e siamo pronti a fare di più», ha proseguito von der Leyen spiegando che «proporremo ulteriori possibilità e incentivi per gli Stati membri, che decideranno se vogliono utilizzare i programmi di politica di coesione per aumentare la spesa per la difesa».
Gli Stati Uniti hanno sospeso tutti gli attuali aiuti militari all’Ucraina, fino a quando il presidente Donald Trump non avrà determinato la buona fede dell’impegno di Kiev verso la pace.
«Stiamo discutendo con i partner europei» la possibilità di sostituire gli aiuti militari americani», scrive su Telegram Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«E tuttavia non ignoriamo la possibilità di negoziati con i nostri partner americani», aggiunge, sottolineando: «Non dimentichiamo che l’Ucraina ha già avuto esperienze di sospensioni a lungo termine dei programmi di sostegno militare degli Stati Uniti e sa come adattarsi a tali situazioni…».
Il mondo e l’Europa in particolare sono dunque minacciati. L’aggressore Putin viene addirittura sostenuto dall’America, caratterizzata da una ondata di proteste interne per una politica messa in atto, anche nel proprio Paese, che colpisce deboli e indifesi.