AMANTEA (Cs) – «Leggo sui social, su testate online riflessioni, auspici e commenti relativi su quanto avvenuto nell’ultima riunione dei sindaci sulla questione dell’Ats3 di Amantea».
E, ancora: «Sono già intervenuto sull’argomento esprimendo il mio modestissimo parere ed in particolare che sull’atto di governante predisposto dalla regione Calabria e sottoposto a ratifica da parte dei vari consigli comunali, ho affermato che fosse un atto ragionevolmente adeguato e che trovava un equilibrio tra le diverse posizioni sul tavolo».
Oggi, «ritengo, alla luce dell’accordo proposto dagli otto sindaci al comune di Amantea che questo possa ritenersi altrettanto equilibrato anche se si richiama quest’ultima ’amministrazione comunale all’assunzione di responsabilità a garanzia del corretto espletamento di tutte le funzioni dell’ambito».
Da considerare, inoltre, che «mi sembra che la ricomposizione della vicenda sia veramente a portata di mano e che tutto possa rientrare nell’alveo di una legittimazione di entrambe le parti a meno che non si pretenda che qualcuno si cosparga la testa di cenere abbandonando atteggiamenti pretestuosi che nulla hanno a che fare con la politica intesa come servizio verso le comunità e non come l’affermazione di poteri».
Ecco perché «credo pertanto necessario che qualcuno faccia un passo indietro in favore delle comunità, alcuni lo hanno fatto, per altri siamo in attesa che riconoscano gli sforzi fatti. La poca attendibilità fin’ora dimostrata da qualcuno mi lascia però con forti perplessità ma spero di essere clamorosamente smentito assicurando le mie sincere scuse se ciò si verificasse».
Infine: «Anche da questo passa la riappacificazione della Comunità nella quale sono state scavate trincee profonde e dove addirittura ci si scambiano anche minacce di morte al punto da ricorrere alle autorità competenti. Che si valutino pertanto le mani tese e si guardino le proposte senza alcun preconcetto per il bene dell’intero comprensorio».
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