Home Politica Caso Gentile-Scutellà, Pittalis: «Esito numerico oggettivo e inequivocabile». Ecco la verità

Caso Gentile-Scutellà, Pittalis: «Esito numerico oggettivo e inequivocabile». Ecco la verità

«Del Comitato di verifica ha fatto parte un rappresentante per ogni gruppo, M5s compreso. Stessi criteri e le stesse identiche regole volute dal Pd. Esaminati ricorsi proposti anche da Pd e Italia Viva. No a strumentalizzazioni e ricostruzioni fantasiose»

Pietro Pittalis

ROMA – E’ Pietro Pittalis, ex magistrato onorario presso il Tribunale di Nuoro, avvocato cassazionista, membro effettivo della Commissione Giustizia, della Giunta per le Elezioni, della Giunta per le Immunità Parlamentari e vice presidente della commissione di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince, a relazionare in Parlamento sul “caso Gentile-Scutellà” (https://www.calabriainchieste.it/2025/03/12/il-seggio-conteso-della-camera-dei-deputati-va-a-forza-italia-fuori-m5s/), che pochi giorni fa ha decretato la decadenza della deputata pentastellata Elisa Scutellà, facendo subentrare alla Camera dei Deputati l’esponente di Forza Italia, in accoglimento al suo ricorso su presunti errori e omissioni nell’attribuzione delle preferenze.

Una vicenda che Calabria Inchieste ha trattato nei giorni scorsi dando ampio spazio al Movimento 5 Stelle e alle ragioni a favore della esclusa, Elisa Scutellà, sconfitta nel 2022 da Wanda Ferro del centrodestra (39,15%), ma rieletta come miglior perdente in collegi uninominali, mentre oggi offre ai suoi lettori l’intervento integrale di Pietro Pittalis.

Intervento curioso, estrapolato dal sito della Camera dei Deputati, per una serie di ragioni: intanto perché al ricorrente Andrea Gentile sono stati applicati gli stessi criteri e le stesse identiche regole volute dal Partito Democratico. Sono stati peraltro esaminati ricorsi proposti dai candidati del Pd e di Italia Viva avverso le proclamazioni nei collegi uninominali delle circoscrizioni Emilia-Romagna e Lombardia 1.

Poi anche perché del Comitato di verifica ha fatto parte un rappresentante per ogni gruppo, tra i quali la rappresentante del MoVimento 5 Stelle, onorevole Auriemma.

Ed infine perché sono stati attribuiti nuovi voti validi anche a Noi Moderati 18 voti, al MoVimento 5 Stelle 234 voti, al Partito Democratico 187 voti, ad Azione – Italia Viva 60 voti e ad AVS 28 voti, nell’ambito di un esame oggettivo delle schede nulle e bianche e, soprattutto, in ossequio al principio del favor voti.

Ma, fatta questa doverosa premessa, è il caso di leggere l’intervento di Pittalis per inquadrare la vicenda da più prospettive, non fosse altro perché Calabria Inchieste, a differenza di tanti altri operatori della comunicazione che con la politica “mangiano” e pure tanto (affidamenti diretti in primis), come singoli e/o come Giornale può vantare una libertà assoluta: noi viviamo, per mera scelta, di sola pubblicità privata (non certo istituzionale) e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario.

Ecco l’intervento di Pittalis:

PIETRO PITTALIS (FI-PPE). Ritengo doveroso, innanzitutto, rivolgere, a nome di tutti i gruppi politici del centrodestra, un ringraziamento al presidente della Giunta delle elezioni, onorevole Federico Fornaro per la correttezza e l’equilibrio con i quali ha diretto i lavori della Giunta.

Un grazie sentito anche alla presidente del Comitato istituito per la verifica delle schede, onorevole Maddalena Morgante, la quale ha svolto un ruolo assolutamente terzo ed imparziale, avendo cura, in relazione ad ogni questione che potesse presentare profili problematici, di rimettersi sempre alle decisioni del Comitato e della Giunta delle elezioni, astenendosi da ogni valutazione che potesse favorire una parte piuttosto che l’altra.

È una grande lezione di stile che le fa onore, onorevole Morgante e che fa onore alla stessa Giunta delle elezioni e al Parlamento, perché grazie a lei e grazie alla condotta tenuta dal presidente Fornaro è stato possibile preservare il ruolo e la funzione di questo importante organo di garanzia…

Ruolo e funzione di garanzia, assicurato dal costante supporto dei dirigenti, dei funzionari e del personale tutto addetto alla Giunta delle elezioni, che si è contraddistinto per la competenza, la preparazione, la disponibilità e una dedizione al servizio non comune, che ritengo meriti un plauso da parte di tutta l’Assemblea.

L’ufficio della Giunta ha, con pazienza, scrupolo e diligenza, seguito in ogni momento i nostri lavori e tutte le connesse operazioni: dalla custodia dei plichi contenenti le schede bianche e nulle all’apertura delle buste sigillate, fino allo spoglio e all’esame di ogni singola scheda, con puntuale verbalizzazione di tutte le operazioni compiute e non facendo, soprattutto, mai mancare il supporto, anche sotto il profilo tecnico-giuridico, in relazione anche ai casi controversi.

Dunque, al di là delle polemiche, spesso ingenerose e strumentali, a tutti deve essere chiaro che il ruolo e la funzione della Giunta delle elezioni non sono mai stati e mai dovranno essere quelli di dirimere contese politiche tra contendenti di opposti schieramenti, bensì quello di accertare, sulla base di un esame oggettivo delle schede nulle e bianche e, soprattutto, in ossequio al principio del favor voti, la fondatezza o meno dei ricorsi che vengono proposti all’attenzione della Giunta medesima.

E di ricorsi in questa, come in altre passate legislature, ne abbiamo visti tanti: alcuni definiti con esito favorevole ed altri con esito negativo per il ricorrente.

In questa legislatura, ad esempio, abbiamo esaminato i ricorsi proposti dai candidati del Partito Democratico e di Italia Viva avverso le proclamazioni nei collegi uninominali delle circoscrizioni Emilia-Romagna e Lombardia 1, la cui verifica si è attestata su un campione del 10 per cento delle schede bianche e nulle che – voglio qui ricordare – hanno certificato, questo sì, una tendenza di recupero di voti validi sempre a favore dei candidati del centrodestra.

E così si è verificato anche nel caso del ricorrente Andrea Gentile, al quale sono stati applicati gli stessi criteri e le stesse identiche regole, quelle stesse identiche regole che ha voluto il Partito Democratico, estendendo la verifica al 100 per cento delle schede bianche e nulle, proprio perché non potesse residuare dubbio alcuno e anche perché – è bene ricordare – nel collegio uninominale n. 2 di Cosenza la candidata eletta, onorevole Anna Laura Orrico, aveva riportato appena 482 voti in più rispetto al suo contendente.

La verifica, come è stato già evidenziato, ha avuto una lunga gestazione, come era doveroso: è iniziata il 20 febbraio 2024 ed è stata conclusa dal Comitato – di cui ha fatto parte un rappresentante per gruppo, tra i quali la rappresentante del MoVimento 5 Stelle, onorevole Auriemma, che io ringrazio perché ha dato un contributo fattivo ai lavori del Comitato – il 31 luglio 2024, cui è poi seguita, all’esito del contraddittorio tra le parti, la camera di consiglio del 17 gennaio 2025, con l’esito che anch’io voglio qui ricordare: sono stati assegnati complessivamente 1.623 voti, di cui 958 attribuiti al candidato del centrodestra Gentile, 234 voti alla candidata del Movimento 5 Stelle Orrico, 263 voti al candidato del centrosinistra Pecoraro, 60 voti al candidato di Azione – Italia Viva e il resto distribuito tra le liste minori.

E se si ha riguardo ai voti validi attribuiti alle liste, a Forza Italia sono stati assegnati 414 voti, a Fratelli d’Italia 377 voti, alla Lega 149 voti, a Noi Moderati 18 voti, al MoVimento 5 Stelle 234 voti, al Partito Democratico 187 voti, ad Azione – Italia Viva 60 voti e ad AVS 28 voti. Perché ho richiamato questi voti attribuiti ai partiti?

Perché sono voti validi, a fronte di corrispondenti schede nulle e bianche, in favore, dunque, di tutti i partiti, di centrodestra e di centrosinistra, compreso il MoVimento 5 Stelle, che ha recuperato, come ho detto, ben 234 voti.

Ho richiamato questi dati perché, colleghe e colleghi, impongono con urgenza una seria riflessione da parte di tutte le forze politiche sulla necessità di apprestare strumenti che non vanifichino la volontà dell’elettore, ad iniziare dalle stesse istruzioni ministeriali, spesso di non facile interpretazione, in uno alla selezione del personale addetto ai seggi elettorali, che abbiamo potuto appurare sono, nei numerosi, oramai, casi ricorrenti, privi di quale che sia formazione e preparazione.

Riteniamo utile, signor Presidente, che vengano segnalati, in particolare, quei casi di conclamata negligenza che sembra spesso sconfinino nell’intenzionalità di rendere nulla la volontà dell’elettore.

Allora, tornando al caso in esame, i dati – potete dare qualunque tipo di valutazione – parlano chiaro ed hanno in primo luogo un esito numerico di per sé oggettivo e inequivocabile: uno scarto di voti pari a 240 voti in favore di Andrea Gentile.

E un altro dato, non meno rilevante, è che, anche a non voler tenere conto dei voti contestati dalla rappresentante del MoVimento 5 Stelle, perché la rappresentante Auriemma ha contestato ben 216 voti su un totale di 1.623, allora la matematica, che non è un’opinione e si fanno i calcoli corretti…

Anche a voler eliminare i voti contestati, che su 1.623 sono soltanto 216, rimane pur sempre il vantaggio in favore di Andrea Gentile. Questo è il dato oggettivo ed incontrovertibile rispetto al quale ogni altra considerazione davvero è speciosa.

Tanto ritengo doveroso rimarcare proprio perché il dissenso, come abbiamo sentito anche questa mattina, del MoVimento 5 Stelle, si è sempre riferito proprio all’assegnazione di detti voti, cioè di quei voti espressi a favore di due o più liste della stessa coalizione che, dunque, non hanno avuto alcuna influenza sul risultato.

Sono, purtroppo, quelle schede che erano valide e che scrutatori poco scrupolosi hanno..

L’invito che estendo a tutti e, tramite lei, in particolare ai rappresentanti del MoVimento 5 Stelle, è, dunque, di evitare ricostruzioni fantasiose ed avulse dalla realtà e prendere atto, come avremmo fatto anche noi, nel rispetto della sacralità del voto democratico, del risultato che in questo caso assegna il seggio al candidato Andrea Gentile.

Andrea Gentile ha dovuto subire un grave, gravissimo danno ingiusto: due anni e mezzo fuori dalla Camera dei deputati. Un danno, soprattutto, alla democrazia perché è stata disattesa e violata la volontà liberamente espressa dagli elettori.

In conclusione, Presidente, siccome noi, a differenza di altri, non nutriamo odio e livore, voglio esprimere i sentimenti di umano rispetto e considerazione per la collega Scutellà, che dovrà lasciare il seggio.

Però, ci saremmo aspettati da lei, così come dall’onorevole Orrico, un atteggiamento diverso. Ci saremmo aspettati, per esempio, che l’onorevole Orrico, parte direttamente interessata al procedimento, si fosse astenuta dal partecipare al voto, sia in Giunta che nella camera di consiglio, stante il palese conflitto di interessi personale e privato.

Queste sono le regole che in democrazia devono valere sempre e per tutti e tutti e sempre dobbiamo rispettare».