L'avvocato Gino Perrotta del foro di Paola

PAOLA (Cs) – E’ da qualche giorno che nelle stanze del Sant’Agostino si parla con insistenza di una lettera inoltrata al commissario prefettizio Lucia Iannuzzi e al segretario generale Maria Immacolata Ginese in merito a una presunta «errata applicazione della compensazione tra crediti e debiti da parte del Comune di Paola».

Si registrerebbe, infatti, una «reiterata violazione della normativa», come denunciato e documentato nella diffida sopra riportata, a firma dell’avvocato Gino Perrotta.

«Segnalo una grave e reiterata errata applicazione da parte dell’Ufficio Ragioneria della deliberazione numero 15 del 31 maggio 2023 del Consiglio Comunale e del relativo regolamento in materia di compensazione tra crediti e debiti», si legge nell’atto, all’attenzione sia del protocollo e sia degli uffici in intestazione.

«Il regolamento, all’art. 5 – spiega il noto studio legale di Paola – stabilisce chiaramente che il contribuente “che si voglia avvalere della facoltà della compensazione” è tenuto a presentare al Comune un’apposita dichiarazione contenente determinati elementi. Tale disposizione conferma, in modo inequivocabile, che la compensazione rappresenta una facoltà del contribuente e non un obbligo.

L’Ufficio preposto, tuttavia – ecco l’anomalia – sta applicando in modo del tutto arbitrario e illegittimo una prassi secondo cui il pagamento dei crediti vantati nei confronti del Comune viene subordinato alla preventiva verifica di eventuali debiti del creditore, anche in assenza di una richiesta esplicita da parte di quest’ultimo.

Tale condotta risulta in contrasto con gli artt.1241 – 1242-1252 c.c, nonché del Codice della Privacy (Regolamento UE 679/2016 – GDPR), in quanto l’accertamento d’ufficio di presunti debiti senza autorizzazione costituisce un trattamento illegittimo di dati personali.

Alla luce di quanto esposto, lo studio Perrotta invita formalmente ad adottare con urgenza le opportune direttive affinché:

«si ponga immediata cessazione a tale prassi illegittima;

si provveda senza indugio al pagamento delle somme dovute;

venga riconosciuto il diritto dei creditori a non subire compensazioni imposte unilateralmente, in assenza di una richiesta esplicita».

La situazione, dunque, è molto delicata e in tanti si trovano penalizzati a causa di queste presunta anomalia. Attendiamo fiduciosi che si faccia chiarezza.