NOSTALGIA DI VENTOTENE?
Per un giovanotto di 92 anni non potrebbe essere altrimenti. Ricorda gli anni terribili che vanno dal 1941 al 1945.
Bombe, rastrellamenti, aggressioni, morti, feriti, case crollate, paesi devastati, l’Italia invase dai tedeschi e dagli americani dopo, povertà, miseria, fame, pane razionato, dispense vuote, pidocchi, DDT, AM lire e poi finalmente si vota liberamente.
Nostalgia sì, ma per quegli uomini coraggiosi, confinati, che si opposero al regime fascista e scrissero il Manifesto di Ventotene, non per quegli anni burrascosi e difficili.
Sono passati 84 anni ormai e il mondo è cambiato, il mondo si è evoluto, ma ancora si parla con insistenza di Europa, di una Europa libera e democratica.
Nel Manifesto di Ventotene del 1941 ci sono scritte cose bellissime e giuste.
E’ stato scritto nel 1941 durante il regime fascista da uomini onesti e coraggiosi, che stavano a Ventotene non in vacanza ma al confino e quindi ci sono scritte pure delle cose sbagliate, che oggi, a distanza di 84 anni non servono più.
Il fascismo e il nazismo sono morti e seppelliti, in Italia non c’è più Mussolini, in Germania non c’è più Hitler, e neppure a Mosca c’è il compagno Stalin.
Crollato il comunismo, crollato il Fascismo e il nazismo, crollato il muro di Berlino, riunificata la Germania.
L’Europa non è più quella uscita lacerata dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale. Ventotene, è una isoletta del mare Tirreno, situata al largo della costa al confine fra Lazio e Campania, conosciuta già al tempo dei Greci e dei Romani, ma divenne famosa, e ancora oggi ne parliamo, perché durante il periodo fascista sull’isola furono confinati gli antifascisti.
Voglio ricordare Sandro Pertini, Luigi Longo, Terracini, Secchia, Colorni, Spinelli, Rossi. Alcuni, dopo la liberazione, furono eletti deputati e senatori e ricoprirono importanti cariche in seno al Partito Comunista Italiano.
Terracini ricoprì la carica di Presidente dell’Assemblea Costituente e Pertini, il nostro caro e indimenticabile compagno Sandro, socialista, la carica di Presidente delle Repubblica Italiana dal 1978 al 1985.
Pertini aveva un sogno, He had a dream! Un’Europa veramente unita, con un Parlamento sovrano, con una politica estera che operi per una pace che non sia “semplice assenza di guerre”, ma dialogo, fiducia, distensione, intesa, tutto quello che davvero manca oggi. Mi è rimasta impressa la frase pronunciata da Pertini nel messaggio di fine anno agli italiani nl 1979: “Si svuotano gli arsenali di guerra, si colmino i granai”.
E malgrado siano trascorsi diversi anni questa isoletta viene ricordata ancora oggi non perché altri uomini politici siano stati portati al confino, ma perché tre di loro nella primavera del 1941 scrissero l’importante documento Per un’Europa libera e unita, Progetto di Manifesto, diventato noto come Manifesto di Ventotene.
Alcuni partecipanti alla grande manifestazione di Roma in Piazza del Popolo e il segretario del Pd Elly Schlein, poiché si parlava di Europa, hanno voluto ricordare il Manifesto di Ventotene.
Se ne è discusso anche recentemente in Parlamento, perché il Presidente Meloni ha citato alcuni passaggi del Manifesto. Ed è scoppiato il caos. Tanto è vero che il Presidente della Camera dei Deputati ha sospeso la seduta per ben due volte.
Ma cosa ha detto la Meloni? L’Europa del Manifesto non è la mia e ha letto alcuni stralci: La rivoluzione europea dovrà essere socialista. La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso.
Non tutti i parlamentari presenti in aula hanno condiviso le parole della Meloni e hanno protestato a lungo. Poteva evitarle. Ma questo caos su Ventotene viene fuori come ha scritto Pierluigi Battista “perché i giovani politici non sanno, non conoscono la storia, non sanno cosa succedeva nel 1941. Non sanno neppure che nel 1941 l’URSS era ancora alleata di Hitler e l’unico che si opponeva al nazismo era Wiston Churchill”.
Frank Gagliardi *
* Ha pubblicato 11 libri. Ha collaborato con diversi giornali nazionali tra cui Il Quotidiano di Roma (oggi Avvenire).