Il Comune di Amantea

AMANTEA (Cs) – Da alcuni mesi l’ex responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ats 3, Fedele Vena, è oggetto di offese e critiche gratuite da parte di alcuni componenti della maggioranza Pellegrino, e di un assessore in particolar modo. Sulla scorta di nessun documento – al contrario di Vena che circostanzia tutto con date, ora, e atti – vengono attribuite all’ex responsabile Udp responsabilità circa la perdita di due progetti Hcp e per la stabilizzazione delle assistenti sociali in un comune differente da Amantea (capofila). La verità propinata all’opinione pubblica, però, pare sia differente. Ecco perché.

“Egregio Direttore, le devo di nuovo chiedere ospitalità visto che l’asticella di aggressività verso di me continua a salire, pubblicando la presente a chiarimento, per me definitivo, perché non sono persona da giocare a batti e ribatti.

Chiarisco che (re)intervengo solo perché gli attacchi subiti oltre che distorsivi della verità, continuano a essere lesivi della mia onorabilità, onesta e professionalità. Constato, con insistenza disturbante, che si ritorna sempre allo stesso punto: la responsabilità (mia) per la perdita dei 2 progetti HCP, la non legittimità della stabilizzazione, le strutture, delle quali si parla senza la minima conoscenza.

Ma andiamo con ordine nell’analizzare “il verbo” dell’assessore amanteano:

A) Avrei dato “il meglio di me facendo operare la stabilizzazione delle assistenti sociali ad altro comune dell’Ambito e non già al comune capofila” . Falso grossolano. Con il verbale n. 2 del 23.6.2022 (primo atto di stabilizzazione), è Amantea a stabilizzare in quanto comune capofila. Nel punto 9 del dispositivo si legge: “Di disporre in via permanente, il trasferimento… al Comune Capofila dei fondi (D/6) a specifica e irreversibile destinazione…”; e al punto 11 si aggiunge: “Di onerare il comune capofila a porre in essere gli atti di integrazione del programma delle assunzioni… modificare gli altri atti di programmazione del personale, prevedendo nella (propria) dotazione organica, n. 7 istruttori direttivi assistenti sociali…”.

A settembre 2023, il sindaco di Amantea convoca il coordinamento per comunicare di non potere stabilizzare e…“poiché Amantea non intende recedere dalla volontà di stabilizzare e per evitare il rischio di mettere in pericolo i servizi sociali… si dichiara disponibile e dunque favorevole a che sia un altro comune dell’ATS, in condizioni di virtuosità contabile, in modo da bypassare la COSFEL, ad assolvere all’onere di porre in essere le procedure di stabilizzazione. Naturalmente Amantea (così come gli altri comuni dell’ATS) trasferirà, puntualmente, i fondi della categoria D6 al comune che stabilizzerà”. E così è stato e deliberato all’unanimità, che fosse S. Pietro in Amantea a stabilizzare (così il verbale n. 3 del 5.9.2023).

B) Si chiede, preoccupatissimo: “la procedura (di stabilizzazione) seguita è stata corretta? Perché mai tutta quella fretta, nonostante poi la proroga del 31.12.2024”. Non pago di quanto già emerso con la nota stampa del 13.3.2025, si insiste, al punto da non temere di dire un’altra sciocchezza colossale, anzi, si va oltre i limiti della decenza: “sicuramente era una pratica che aveva molto a cuore il nostro buon Vena”. E qui lo scantonamento è totale perché diventa gravemente offensivo.

Il fatto che un funzionario pubblico possa fare il suo dovere in modo corretto, trasparente, senza condizionamenti, applicando le norme, non sfiora nemmeno il dichiarante (Che tristezza!!). Verità è che la proroga è arrivata il 23 febbraio 2024, con l’art. 1, co. 22ter Legge n.18/2024 (conversione d.l. mille proroghe). Ora, come facevo a giugno 2023, primo atto di stabilizzazione, verbale n. 2 del 23.6.2023, con Amantea che stabilizza, preceduta, peraltro, diversi giorni prima, dall’ invio ai sindaci, dello “schema di proposta”, poi approvata, i quali, perciò, hanno deliberato informati e non infinocchiati da me (“infornati e fritti”), a sapere della proroga arrivata 8 mesi dopo! Il tono, tangibilmente spavaldo, assume i contorni della diffamazione, se non altro perché l’autore fa l’ avvocato e ha strumenti professionali (e si presume culturali) per capire il senso e il peso delle parole che dice.

C. Vuole controllare, con dire tra l’inquisitorio e il provocatorio (povero illuso!) “…mi preoccuperò personalmente di verificare se per il triennio 2019/2022 (ma verificherò pure per il successivo 2022/2025 – Ancora!!) l’(r)responsabile dell’Udp ebbe a svolgere il proprio dovere”. D’impatto mi verrebbe un: “ma chi sei tu”! Il ruolo istituzionale già svolto me lo impedisce, perché sono consapevole che “un pubblico funzionario” deve essere sempre pronto a dare ragione di sé, ecco perché accontento subito e volentieri la curiosità altrui.

Per diritto di replica e difesa, segue stralcio della nota, inviata a tutti i sindaci il 29.1.2025 con i motivi che hanno impedito la partecipazione al bando HCP 2019. “Con la nota del 27.1.2025 , lo scrivente ha inteso, esporre i dati…dei procedimenti in materia di stabilizzazione e (progetto) HCP 2022/2025…. E cioè che l’ATS3 Amantea, ha regolarmente presentato e nei giusti termini…, l’adesione al progetto HCP 2022/25 …rigettata dall’Inps per Durc irregolare del comune di Amantea….. si ritorna (ora) sulla questione HCP 2019/2022…e (anche per questo triennio) si sostiene che la responsabilità per la sua perdita…è del responsabile dell’Ufficio di Piano a cui spettava presentare richiesta di adesione.…con le brevi precisazioni fatte il 27.1.2025, pensava di non (dovere) riprendere la questione HCP, ritenendo sufficienti le cose già scritte e perché, “non gli piace rimestare fatti poco piacevoli che riguardano il comune capofila”, proprio… sulla mancata adesione all’HCP sia quella del 2019 che del 2022.

Spiace, perciò, dovere contraddire, nell’ambito del giusto e legittimo diritto di replica il sig.…perché neanche questa volta ha detto ciò che è successo veramente nel 2019, che, a rifletterci, è peggio di quanto successo nel 2022. Purtroppo, l’articolo del…, apparso sul…… mi induce a ritornare sui “tristi” e “poco edificanti” fatti dell’HCP. Con documenti
alla mano… riassumo.

L’adesione al progetto HCP 2019, non è stata gestita dal sottoscritto Fedele Vena, perché, come nuovo (nel senso di nominato da poco dal coordinamento dei sindaci), responsabile dell’HCP, non aveva ricevuto né le credenziali di accesso alla piattaforma Inps, né i documenti relativi al progetto (addirittura il responsabile HCP del comune di Amantea, sig. ….., non intese, con nota scritta, nemmeno riconoscere la mia nomina a responsabile del progetto HCP e ho dovuto penare non poco per avere tutta la relativa documentazione che solo nell’ottobre 2019, gli è stata consegnata dal segretario comunale di Amantea).

Adempimento, quello della consegna delle credenziali di accesso alla piattaforma Inps, a cui avrebbe dovuto attendere il sindaco del comune capofila, “unico” gestore fino a quel punto dei progetti HCP. È vero, bastava un clic per aderire al progetto HCP, ma senza le chiavi di accesso anche quel semplice clic non era possibile farlo, Fedele Vena non l’ha potuto fare perché non aveva ricevuto le prescritte consegne.

Giova rammentare, per verità (storica), che l’allora sindaco… ha chiesto a tutti i dipendenti del comune, telefonò e scrisse all’Inps per averne di nuove, fece di tutto per recuperare queste credenziali perché all’interno del Comune di Amantea,
nessuno le aveva, come se nessuno, in quel Comune, se ne fosse mai occupato, sino ad allora, di HCP. Questa è la sola, unica, cruda verità sulla mancata adesione al progetto HCP nell’anno 2019, restando disponibile, come sempre, a comprovare documentalmente quanto innanzi riferito.

D. Quanto alla stabilizzazione rispondere è diventato tempo e fatica sprecata. Solo per chi non ha pregiudizi e/o retropensieri e ama vederci chiaro, riporto stralcio di una recente nota ministeriale (n.5830/2025) in cui si legge: “…la stabilizzazione degli assistenti sociali presuppone l’esistenza del posto in dotazione organica; pertanto, l’inserimento in dotazione organica e la stabilizzazione operata da
codesto comune – di S. Pietro in Amantea -, è pienamente conforme alle norme vigenti”.

Serve altro? Si, il disegnino, solo per i retropensieristi segnalo parere della Funzione Pubblica del marzo 2024 dato all’ATS campano B05 che spiega: “Come noto, l’art. 20 del D. Lgs n. 75/2017, con le previsioni dei commi 1 e 2, definisce percorsi differenziati a cui le PP.AA. possono ricorrere per l’assunzione a tempo indeterminato del personale in possesso dei prescritti requisiti, previa verifica delle condizioni indicate dalle stesse disposizioni.

In particolare, il comma 1 contempla lo strumento dell’ assunzione cosiddetta “diretta”, in presenza di determinati requisiti, ossia che il personale interessato: a) risulti in servizio con contratti a tempo determinato presso…o, in caso di comuni che esercitino funzioni in forma associata, anche presso le amministrazioni con servizi associati; b) sia stato reclutato a tempo determinato, in relazione alle medesime attività svolte, con procedure concorsuali…; c) abbia maturato, al 31.12.2024 almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi 8 anni.

E. Mi si rivolge accusa (dal punto di vista istituzionale sgarbata, gratuita e fuori luogo) “…sin dal 2018, con l’assunzione dell’incarico del nostro (in)fedele, il progetto HCP è naufragato, affossato da incapacità gestionale e da svariate relazioni guerrafondaie trasmesse alla Guardia di Finanza…L’unico risultato ottenuto …avere indotto l’Inps a sospendere l’erogazione delle somme”.

Tralascio “l’incapacità gestionale” , non mi tocca se non perché d’impatto mi verrebbe un “ma come ti permetti!”. Ho già detto perché non posso. Ma una cosa posso dirla con certezza: il dichiarante sarebbe il meno titolato a valutare le mie capacità professionali e gestionali. Non ne ha titolo e titoli. Quanto al resto mi tocca rettificare altra falsità: io non ho mai presentato denunce alla Guardia di Finanza, è stata la Commissione a farlo. Ho però trasmesso, 2 relazioni sui fatti HCP alla Procura Generale della Corte dei conti segnalando l’ipotesi di danno erariale in danno, a tutela del comune di Amantea.

Per qualcuno sarebbe stato meglio se mi fossi girato dall’altra parte, come da abitudine.
Ma se lo avessi fatto avrei rinnegato me stesso e la mia storia personale che non sono –
state mai – in vendita. So di avere agito nei limiti delle mie prerogative, a tutela del pubblico erario e dell’integrità patrimoniale del Comune capofila (Amantea). L’Inps ha trattenuto le somme perché ritenute indebitamente erogate. E lo ha fatto non perché gliel’ho detto io. L’Inps non dipende da me. E l’HCP, per due trienni, è naufragata per responsabilità diretta del suo comune. E questa è storia.

F. Quanto al fatto che l’Ats è stato commissariato per colpa mia (“legato alla mia esclusiva incapacità di definire la vicenda delle strutture da accreditare”), “degradando a favoletta il commissariamento legato alle regole di governance” è troppo grossa per essere credibile (sfugge che le persone si informano, leggono e capiscono). Ora a parte che gli atti dicono il contrario, informo che il procedimento di diffida per non avere autorizzato strutture, “per gravi loro carenze strutturali, professionali e organizzative”, non per ritardi o omissioni mie, rappresentate alla Regione (che infatti ha lasciato decorrere i termini della diffida senza esercitare i poteri sostitutivi), era stato chiuso diversi mesi prima della mia messa in quiescenza, mentre, nel frattempo, a luglio 2024, avevo autorizzato 3 strutture e le altre no, non perché non ho voluto o dormito, ma perché non erano e, pare non sono tutt’ora, autorizzabili. Nonostante il commissario! Il che chiarisce chi è il raccontatore di favole.

G. Non merita commento il “qui nessuno la rimpiange”. Quanto alla Regione (“mi consta personalmente, anche la regione non sente minimamente la sua assenza”) è una opinione non difficile da smontare. Ma sono in quiescenza e non ho interesse al riguardo. È però vero che con la Regione mi sono sempre confrontato, anche con durezza (es. sicurezza strutture; provvedimenti di chiusura al 31.12.2023). Ho detto quel che pensavo, sempre, ma con “correttezza e validi argomenti”, tenendo presenti l’interesse pubblico e il beneessere degli ospiti delle strutture.

Per questo “ho applicato severamente” il Reg.to 22/2019 (ed è stato il minimo che potessi fare per tutelare persone, per dare loro il dovuto, secondo il loro stato, in strutture sicure – l’invito è a documentarsi; a non parlare senza conoscere; a inoltrarsi nella complessità e soprattutto ad entrarci nelle strutture. Piuttosto il rammarico di non avere avuto il tempo di istituire il “servizio ispettivo” che il regolamento 22 affida all’ATS e preporvi non meno di 2 assistenti sociali), senza sconti a nessuno, grazie all’apporto dei miei collaboratori, di alto livello professionale e morale (perché per lavorare con me non basta la professionalità).

Stessa cosa è valsa per i nidi. Su 5 richieste solo una struttura autorizzata. Anche qui la sicurezza dei bambini al primo posto, e l’attenta e scrupolosa verifica dei requisiti di cui al Reg. Reg. n. 9/2013. Già! Le responsabilità! Sono nulla per chi non ne ha. In ultimo scatta il colpo da…feudatario: “l’Ambito non sente minimamente la sua assenza”, da cui emerge il pensiero che non si dice (ma a volte scappa): la visione padronale che si ha dell’ATS.

H. “Last but not least”, sono stato invitato “a stare al mio posto”. Ci sono saputo stare per 37 anni con “disciplina e onore”, come mi ha imposto il giuramento che ho fatto sulla Costituzione. Qualcuno invece ha serie difficoltà a stare al suo. Chiudo con una proposta: vista la grande volontà che c’è in giro di indagare il lavoro degli altri, anziché liberare parole al vento, senza fondamento, ai limiti della diffamazione, si istituisca una commissione consiliare, dotata degli opportuni poteri, per fare, chiarezza sulla gestione dell’HCP dal 2014 al 2019. Si farebbe luce su molte cose di interesse di tutti.

Per esempio, l’entità del danno alle casse comunali provocato dalla “magnifica gestione” dell’HCP triennio 2017/19 (il cui ammontare grava sui cittadini di Amantea). Si potrebbe occupare, per esempio della determina di annullamento delle liquidazioni delle spese gestionali per i componenti il c.d. “sportello sociale” e delle liquidazioni dei fornitori degli ausili che hanno perso i loro soldi. Ma che, se ricorrono e vincono, dovrà pagare Amantea. Certo è che i ricorsi contro miei atti, sono stati vinti. Ce ne è un terzo in corso di cui la commissione potrebbe occuparsi. Si potrebbe, per esempio, parlare degli atti con i quali è stata chiesta la ricostituzione del patrimonio del comune di Amantea, depauperato da somme
erogate perché ritenute irragionevoli, non dovute, tanto è vero che l’Inps le ha trattenute.

Potrebbero essere auditi, per esempio, Sindaco e responsabile HCP del tempo, sulle vicende del progetto 2019/22 e riferire su chi avesse in consegna le credenziali Inps e perché non sono venute fuori per potere aderire al progetto HCP. Fatela questa commissione se avete a cuore la verità. Altrimenti restano parole al vento
che servono solo a screditare me che ho avuto il solo torto di non consentire ingerenze
nell’attività gestionale, salvo le legittime prerogative dei sindaci e avere preteso chiarezza sui fondi sociali che confluiscono su Amantea e la loro giusta allocazione in bilancio, su fondo vincolato, non soggetto a pignoramenti e azioni dei creditori del comune di Amantea. E questo perché i fondi sociali non possono essere distratti, né utilizzati per altro fine essendo di tutti i 9 comuni.

Ricordo ancora lo scontro nell’ufficio del dr. Vigliatore, presenti 2 assistenti sociali, una rappresentante regionale e due assessori di Amantea non convocati, quando accortomi che, con diseducazione istituzionale, uno di loro voleva sovrintendere alla riunione, lo misi alla porta dicendo che con quello che si doveva discutere, lui non c’entrava nulla e che doveva allontanarsi, altrimenti mi sarei allontanato io. E così fu e la riunione non si tenne.  Credo che se la sia legata al dito l’assessore. Ma non
me ne sono mai preoccupato, né pentito. Perché ognuno deve (sapere) stare al suo posto. Ognuno risponde delle responsabilità che ha e gli altri ne devono avere rispetto.

Oggetto della riunione era -“ça va sans dire”: verifica fondi sociali e loro giusta allocazione in bilancio. E concludo con un altro disegnino: per i fondi sociali, tutti dello Stato (i comuni non mettono un euro), non contano gli abitanti dei comuni, conta il bisogno e dove si trova. Infatti, lo Stato trasferisce i fondi in base alla popolazione, solo perché “si presume” che il bisogno sia proporzionato agli abitanti. Ma potrebbe non essere così. Il bisogno, il disagio non hanno residenza né luogo, c’è e basta e va preso in carico ovunque esso sia. Che entri bene in testa questo concetto. Ancora estraneo ai più. E si operi conformemente a esso. Tutti.

Fedele Vena, già responsabile UDP ATS3–