CETRARO (Cs) – Come anticipato da Calabria Inchieste, nelle scorse settimane (https://www.calabriainchieste.it/2025/04/08/ipotesi-minestrone-pd-in-un-listone-insieme-a-svolta-progressista-fi-dc-fdl-e-pro-cetraro/) è finalmente arrivata l’ufficialità: Giovanni Del Trono, segretario del circolo locale di Forza Italia, sarà il candidato sindaco per la lista civica “Cetraro nel cuore” (https://www.calabriainchieste.it/2025/04/23/giovanni-del-trono-accetta-la-candidatura-a-sindaco-di-cetraro/).
E pare che, incredibilmente, questa scelta abbia messo d’accordo tutti. O quasi.
A sfidarlo ci sarà Giuseppe Aieta, che capeggia la lista “Insieme per Cetraro”. Ma nel frattempo, la vera notizia è che la diatriba tra i fratelli Cesareo si è (apparentemente) risolta. Alla fine, tra Vincenzo e Tommaso, l’ha spuntata Giuseppe. L’ex sindacalista dell’Asp è riuscito a uscire vincitore da una lite familiare che neanche fosse in ballo l’eredità.
Tommaso Cesareo, invece, ex vicesindaco della giunta Cennamo, ha deciso di tirarsi fuori. Si è defilato in “buon ordine”, come dicono quelli eleganti, ma dietro le quinte pare che non se la siano proprio raccontata tra lui e Carmine Quercia (uno che il posto da sindaco lo sogna di notte e di giorno).
«Credevo in quel progetto che Cetraro in Azione con Giuseppe Aieta aveva comunicato in Colonia – dichiara Tommaso Cesareo – e che io vedevo come l’unica alternativa possibile in questo particolare momento della città, e cioè le migliori intelligenze ed esperienze, senza etichette di destra o di sinistra, con l’unico intento di formare un governo di persone competenti.
Un progetto al quale io, attraverso il mio partito Forza Italia, avevo aderito subito perché lo ritenevo, e lo ritengo ancora, l’unico realizzabile per Cetraro. Ma visto che è fallito, ho preferito ritirarmi perché non sono l’uomo di tutte le stagioni.
Siamo tornati indietro ai vecchi schemi e metodi – incalza Tommaso Cesareo – perché su un progetto rivoluzionario è addirittura prevalso lo spirito gattopardesco “tutto cambi affinché nulla cambi”. È amaro dirlo ma è così.
In questa città i coerenti non hanno spazio e neanche futuro. Io ho fatto un ulteriore atto di coerenza, prima con le dimissioni e poi adesso, ritirandomi dalla competizione attiva, pur sapendo che in questo paese la coerenza non paga.
Stiamo assistendo al festival dell’incoerenza a cui non voglio partecipare. Per questo ho preferito ritirarmi. Chiaramente – conclude – sosterrò la lista capeggiata dal mio coordinatore di partito Giovanni Del Trono, persona perbene e competente».
E così, mentre Tommaso saluta tutti e si sfila con stile, resta in piedi “Cetraro nel cuore”. Una lista civica che, a guardarla bene, di civico ha ben poco. Dentro, infatti, dalle prime indiscrezioni, ci sarebbero candidati di Forza Italia (Gabriella Luciani), Fratelli d’Italia (Federico Ciardullo), Democrazia Cristiana (Lorena Matta), il movimento civico “Una voce per San Filippo” (con Rita Castiglia), l’indipendente (Graziella Aita), Giuseppe Cesareo (vicino a FDI), e pure Carmine Quercia del Pd.
Aspettando l’ufficializzazione completa dei nomi, una cosa è certa, a Cetraro si fa politica con un po’ di tutto dentro e un pizzico di nostalgia per la “coerenza”, quella vera.
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