COSENZA – Un milione105.736,00 euro per l’esternalizzazione del servizio di centralino dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. “.. E io pago”, diceva il mitico Totò.
Il valore è al netto di IVA e/o di altre imposte e contributi di legge, comprensivi degli oneri per la sicurezza dovuti a rischi da interferenze.
Una vera e propria botta. In un settore, quello della sanità, che in Calabria fa acqua da tutte le parti e che non riesce a garantire, spesso, come registrano le cronache locali quotidiane, nemmeno i servizi di emergenza e urgenza, a causa di carenza di risorse: mezzi e personale in primis.
E l’Azienda ospedaliera pubblica il bando di cui sopra, evidenziando che la durata del contratto è di cinque anni con la stazione appaltante che si riserva pure di prorogarlo per la durata massima di un altro anno ai prezzi, patti e condizioni stabiliti nel contratto.
La determinazione con il bando è stata pubblicata all’Albo Pretorio dell’Azienda e vi rimarrà per quindici giorni consecutivi. Poi saranno vagliate le domande e decreto il vincitore.
Ma – ci chiediamo – a fronte di una somma in denaro così importante, potevano mancare i “maghi” che si spingono pure a ipotizzare chi possa vincere l’appalto? Assolutamente no. E, difatti, c’è chi si dice convinto che a vincere sarà una ditta di Roma. Noi non ci crediamo.
V’è da dire, peraltro, che solo 5 anni fa – come ricordato a Calabria Inchieste da gole profonde interne all’Ao – è stato bandito un concorso per 12 pošti di centralinisti e sono rimaste operative soltanto tre risorse, visto che altri sono strategicamente “imboscate” e/o passate ad altrefunzioni.
Dunque: cosa sta accadendo? Con un bilancio passivo dell’Azienda Ospedaliera di 29 milioni di euro, non è questa una spesa superflua o comunque forzata?
Se l’Azienda Ospedaliera volesse replicare o puntualizzare, noi siamo qui: info@calabriainchieste.it
