PAOLA (Cs) – L’esordio di piazza della lista “Libera Scelta”, guidata dal candidato sindaco di Paola, Tonino Cassano, ex assessore comunale del risanamento dei conti, è stato molto apprezzato dai tanti presenti ed ha strappato applausi e condivisioni, sia tra la gente, ieri sera, e sia nella piazza virtuale dei social network.

Tonino Cassano e il suo gruppo si sono caratterizzati per coraggio, determinazione, chiarezza, trasparenza. 

Un comizio apprezzato per quanto concerne la esposizione di fatti, idee, progetti, proposte, ma anche molto corretto in riferimento al pensiero politico critico rivolto all’ex alleato Andrea Signorelli (mai citato nominativamente) ed anche a chi ha amministrato negli ultimi anni il Comune di Paola.

Una esposizione chiara e precisa, dunque, molto continente e politicamente opportuna, in perfetto stile Cassano.

Dopo gli interventi dei candidati al consiglio comunale Francesco Eboli, Tatjana Calvano, Chiara Cassano e Francesco Giglio, ha preso la parola il candidato sindaco Tonino Cassano.

Una libera scelta

«La nostra lista arriva per ultima perché inaspettata», ha subito chiarito il candidato alla carica di primo cittadino, in riferimento ai fatti che hanno caratterizzato, di fatto, la “scissione” di Rete dei Beni Comuni, precisando che «fino alla fine abbiamo sperato di riuscire a mettere tutti assieme, al servizio di un progetto comune, ma ciò non è stato possibile, anche e soprattutto per problemi di leadership».

«In una comunità democratica, infatti – ha detto Cassano – il leader è la sintesi di tutte le istanze, di tutti i modi di pensare, capace di tenere tutti assieme. Un leader, se perde pezzi, deve essere capace di raccoglierli. Questo non è accaduto. E poi abbiamo operato una libera scelta. Perchè ci siamo detti: o stai a guardare o ti dai da fare. Abbiamo scelto di darci da fare perché in quel contesto non ci sentivamo rappresentati ed era necessario dare una opportunità a chi non si sentiva rappresentato».

E ancora: «Noi non rivendiachiamo nessuna superiorità intellettuale, di capacità e di professionalità; nessuna superiorità morale, nessuna superiorità in termini di onestà. Semplicemente, noi siamo diversi.

Chi sarà eletto, per quanto ci riguarda, sarà il sindaco di tutti perché non si deve minare la credibilità delle istituzioni.

La politica è passione. Si giudica su come si agisce. Siamo liberi e liberamente abbiamo scelto di esserci. Non dobbiamo regolare conti con nessuno. Gli unici conti di cui ci occuperemo e preoccuperemo, sono quelli del Comune».

I conti del municipio e la gestione dei servizi

«Sostanzialmente il municipio si deve preoccupare della gestione dei servizi. Quando sono stato assessore avevo ereditato servizi che costavano 7 milioni di euro. Ero riuscito in due anni a portarli a 5 milioni; secondo me si poteva arrivare anche a 4,2 milioni milioni. Quei servizi ora sono tornati a sfiorare i 7 milioni di euro.

Bisogna mettere in atto politiche che ti permettono di essere libero. Se sei indipendente da poteri sovracomunali che ti impongono, ad esempio, di passare ad Arrical, allora è difficile liberarti.

Se quei servizi del costo di 7 milioni di euro li porti all’incasso dopo un anno, allora devi essere in condizioni, come Comune, di poter anticipare diversi milioni di euro. E quindi sei destinato a fallire, in quanto, secondo questa logica, il Muncipio dovrà prestare soldi per gestire l’ordinario».

Bilancio comunale e deficit strutturale: tanti soldi bruciati

«La soluzione a tutto ciò è nel bilancio comunale. Noi bruciamo circa 2,8 milioni di euro ogni anno per crediti di dubbia esigibilità (capacità di riscuotere le tasse). Se le tasse le riscuoti con ritardo, ciò ti penalizza. Poi ci sono altri 300 mila euro per fondo garanzie crediti commerciali, visto che il Comune è in ritardo nei pagamenti verso fornitori.

Si deve dunque tenere sotto controllo la capacità di spesa – ha detto Cassano – ma anche la capacità di incasso. Si deve ridurre il costo del servizio per far pagare le giuste tariffe ai cittadini».

Era ciò che Cassano aveva messo in atto al Comune di Paola: «un percorso virtuoso che avevamo iniziato» e che poi si è interrotto con le sue dimissioni.

«Oggi, invece, c’è chi promette e chi elabora teoremi», è la frecciata agli avversati politici. «Io ho dimostrato che in tre anni i servizi erano stati migliorati, le tasse ridotte e le percentuali di incasso migliorate. Ora il Comune è in deficit strutturale.

Qualche buco è stato tappato in questi anni e ciò grazie ai soldi lasciati da Tonino Cassano. Per incidere sulla spesa, necessita coraggio, capacità di azione», è il consiglio dell’ex assessore.

«Ho lasciato il Comune con soli due parametri negativi (record storico), oggi ce ne sono 5 e siamo piombati in un decificit strutturale che ostacola la possibilità di muoversi liberamente e operare senza condizionamenti».

Servizi comunali: la raccolta differenziata

«Avevo lasciato il costo della spazzatura a circa 3 milioni di euro. Quando mi ero insediato, c’era un decreto ingiuntivo del gestore del servizio ammontante a 2,5 milioni di euro; ci siamo seduti attorno a un tavolo e ci siamo guardati negli occhi: la ditta si è accontentata di 700mila euro.

Sono poi apparsi i doppi turni del servizio nella raccolta estiva, il “servizio lepre” che ci evitava di pagare bei soldini a titolo di bonifica straordinaria. Poi doveva partire la raccolta degli oli esausti, l’isola ecologica e vari altri servizi.

Appena mi sono insediato la raccolta differenziata era al 27 per cento e in breve tempo è salita prima al 65 e poi all’82 per cento. Ora è scesa al 78 per cento – ossia sotto il minimo contrattuale» – e gli ex amministratori comunali «si intitolano il premio “plastic free” che costa mille euro l’anno».

L’umido in discarica: spreco di denaro e risorse

«Il Comune di Paola spende 600mila euro l’anno per portare l’umido in discarica. Sì, avete capito bene: il rifiuto naturale per eccellenza lo portiamo in discarica. Serve dunque realizzare un impianto di compostaggio. Questa spazzatura che viene buttata in discarica rappresenta una spesa inutile.

Urge dunque un serio recupero della frazione organica per creare il compost. Serve realizzare un sistema avanzato a impatto ambientale zero.

Da un lato, andremo a risparmiare, dall’altro diventeremo punto di riferimento per la raccolta ed anche punto di riferimento degli altri comuni tirrenici, mettendo loro a disposizione il nostro impianto che, attenzione, non è una discarica».

Calo democrafico e Unione dei Comuni

In tema di calo demografico, Cassano ha tuonato: «Siamo diventati dei “nani”. Le famiglie non crecono e non è facile invertire la tendenza. Si deve quindi iniziare a pensare alla Unione dei comuni.

Il Tuel prevede premialità per i comuni che decidono di mettersi assieme. Questo sistema di premialità ci sarà ancora per poco. È stato prorogato e per 15 anni i comuni beneficeranno di incrementi in denaro che consentirà loro di mettere a posto i conti. Fra non poco, peraltro, ciò si dovrà osservare obbligatoriamente ed a guadagno zero.

Chi oggi si riempie la bocca con il Pnrr non ha capito che dovrà sottoscrivere cambiali a tempo, prestiti che dovranno essere restituiti, altrimenti, se ciò non accadrà, si riceveranno meno trasferimenti statali.

Dunque, ancora per poco si potrà beneficiare di questo sistema i premialità; non ce tempo da perdere.

L’Unione dei comuni, peraltro, è anche una soluzione al sistema della raccolta differenziata».

Sistema dell’acqua: riciclo delle acque reflue

«Spendiamo un milione di euro l’anno per comprare acqua da Sorical. Acqua che c’è, ma non arriva. Si perde e si paga lo stesso. Si perdono tre milioni di metri cubi ogni anno.

Dai contatori passano 1,1 milioni di euro di acqua. Da 20 anni si perdono troppi metri cubi o qualcosa non torna. Tante magiche rotture lungo le strade. Basterebbero 500 mila euro l’anno, per dieci anni, per pagare e ammortizzare completamente un sistema efficiente di captazione delle sorgenti locali che ci renderebbe liberi in tutti i sensi, anche dalla schiavitù politica creata da chi ci ha obbligato ad aderire a certi carrozzoni.

Il sistema dell’Ato era quello di evitare che singoli comuni si mettessero a competere sul mercato con i colossi del settore, ma l’Ato di Cosenza non è stata capace in 10 anni di indire una gara e arrivare al gestore unico.

E’ quindi nata Arrical, che poi darà tutto a Sorical, altro elefante amministrativo, che poi procederà a predisporre gli appalti. Tutto passa per troppi soggetti».

Ma andiamo al riciclo delle acque reflue

«Dobbiamo imparare da chi rappresenta un esempio positivo, come la Puglia. Lì recuperano le acque reflue, evitando sversamenti nel mare ed evitando anche che tanta acqua potabile vada sprecata.

Le acque refue depurate correttamente sono i migliori fertilizzanti per il terreno. Recuperare le acque ed evitare sversamenti a mare ci permetterebbe di depurare acqua a costo zero, consentendoci di mettere a posto i conti.

Assunzioni di personale al Comune: la “doppia corsia”

«Quei due parametri del 2019 hanno permesso di fare tante cose. Ad esempio, due concorsi per l’assunzione di personale sono stati svolti grazie ai conti in ordine. Anche se ho poi registrato un’anomalia, due corsie: una corsia preferenziale per il reclutamento di tre funzionati, mentre gli aspiranti vigili urbani hanno penato. Non ho mai capito perché si è deciso di percorrere due binari diversi.

Oggi il deficit strutturale ci obbliga, in caso di assunzioni, di acquisire il parere della commissione ministeriale preposta.

A ogni modo, quei due parametri del 2019, ci hanno permesso pure di scalare le graduatorie per avere finanziamenti.

L’ecomostro del lungomare e il Pnrr: i conti non tornano

«Mi chiedo: quante volte è stato recuperato e completato il famoso ecomostro del lungomare? Vi sono ben quattro progetti e tanta confusione. Prima o poi me lo dovranno spiegare cosa sta accadendo.

L’unica cosa che ho capito è che il Pnrr è stato concepito da Mario Draghi. Cosa ha fatto Draghi? Per evitare che i comuni spendaccioni approfittassero del Pnrr per farsi finanziare di tutto e di più, ha detto: io vi concedo solo il 10 per cento delle anticipazioni, l’altro dieci per cento lo mettete voi municipi.

Insomma, la filosofia è questa: “non chiedermi finanziamenti per opere che non servono o non puoi fare”.

Qui a Paola sono stati spesi 4 milioni per il completamento dell’isola ecologica che doveva realizzare la ditta che ha vinto l’appalto nel 2015, mentre sul lungomare si va a rilento».

Se, infatti, – in riferimento all’ecomostro – «il Comune non è in condizioni di mantenere e rispettare l’equilibrio finanziario, la ditta lo prende per la gola.

Il porto è il più grande bluff del secolo

Non era una opera immediatamente cantierabile né un cantiere esistente da completare, quindi non si sarebbe mai potuto costruire. Tuttavia, ci sono già un milione di debiti già lasciati.

Gestire il porto a Paola, peraltro, costerà 17.200 euro a posto barca. Assumendo il tutto all’utile di impresa, il costo barca deve essere messo sul mercato a circa 22mila euro. V’è da dire, però, che nell’ultimo anno il reddito medio in provincia di Cosenza ammonta a 15.800 euro, mentre a Paola è di circa 19mila euro.

Chi comprerà posti barca a 22mila euro?

Dunque, incapacità di progettare e tanta voglia di spendere. Risorse pubbliche, quelle del porto, messe a disposizione non in base al reale bisogno dell’Ente, ma in base al peso politico».

Le rotatorie sulla statale 18

«I soldi per fare quello che serve, se cercati, si trovano, come accaduto nel 2018, allorquando l’assessore Cassano aveva trovato 60/70 mila euro per lo sviluppo del trasporto pubblico eco-sostenibile, realizzandovi la rotatoria di Sotterra e quella di Rione Croce. Dunque, si deve avere l’idea di ciò che si vuole fare. Qui a Paola, invece, se esce un finanziamento per realizzare un allevamento di cammelli, se lo fanno dare».

Il “Cuc” al Sant’Agostino

Altra incongruenza denunciata: «Sono partiti i lavori al Sant’Agostino per realizzarvi la struttura Cuc, contraddicendo tutta quella che è la naturale destinazione dell’ex convento monastico.

Eppure è stato comprato da due anni un museo multimediale che giace impacchettato in un garage, così come i mezzi elettrici ecologici per ridurre l’impatto ambientale nel centro storico. Le spese vanno fatte, ma con lungimiranza e progettualità».

La galleria Santomarco e il dialogo con le ferrovie

«Sulla galleria ferroviaria Santomarco, Cassano ha spiegato bene che non si può contrastare questa opera perché è una battaglia persa e perché sarà fatta. E’ un’opera che dovrà quindi essere sfruttata per cambiare per sempre questa città.

Possiamo governare il tutto con trasparenza, visto che per questa galleria la Ferrovia realizzerà opere compensative ammontanti a 16/32 milioni di euro oltre al fondo imprevisti di circa 80/160 milioni di euro. Noi soldi non ne vogliamo, ma ci metteremo attorno a un tavolo con Ferrovie per  concordare la realizzazione di queste opere che servono sia a loro e sia a noi come città.

  • Pensa, tra l’altro, Tonino Cassano, alla difesa della costa dall’erosione, visto che la zona nord del lungomare di Paola è stata fortemente compromessa dalle mareggiate. E poi pensa ad arterie di collegamento e messa in sicurezza della collina dell’ospedale. Con 160milioni di euro si possono fare tante cose».