Una classe

RENDE (Cs) – A seguito della notizia diffusa nei giorni scorsi, riguardo le «gravi dichiarazioni del tutto arbitrarie ed insussistenti» sul corretto operato della dirigente scolastica Maria Cristina Rippa, il corpo docente dell’Istituto Comprensivo G. Falcone di Rende – Quattromiglia, ritiene «doveroso» intervenire pubblicamente per «tutelare la verità dei fatti, difendere l’integrità della comunità scolastica ed esprimere la piena solidarietà alla propria Dirigente, tutelandone l’immagine e la professionalità».

In merito alle accuse di «incompatibilità ambientale» della dirigente scolastica Rippa con l’Istituto che dirige, divulgate a mezzo lettera, «noi docenti sosteniamo a gran voce e pubblicamente il nostro totale dissenso e la nostra piena solidarietà alla Dirigente, vittima di un datato sistema prevaricante.

Quanto divulgato nei giorni scorsi, basato su una presunta raccolta firme da parte di 150 genitori, è falso e fuorviante.

I firmatari reali, infatti, si riconducono a un numero più che ristretto di genitori di alunni, pari a poco più di trenta su ben oltre millecento studenti iscritti e frequentanti la nostra scuola.

Un dato che, nella sua evidenza numerica, smentisce ogni pretesa rappresentatività.

Chiediamo pertanto, con fermezza e secondo il principio della corretta e reale informazione, rispondere a quella lettera resa pubblica con il solo intento di delegittimare e ostacolare l’operato di chi, con trasparenza, irremovibilità e rispetto delle regole, sta lavorando duramente per riportare correttezza e rispetto delle norme all’interno di una scuola che per troppo tempo, gestita con pochezza e secondo le personali esigenze, è rimasta in balia del disordine e del disinteresse,

La Dirigente Rippa ha introdotto una nuova cultura educativa basata su ascolto, condivisione, legalità, tolleranza e umanità. Ha sempre mantenuto una condotta irreprensibile, costruendo rapporti fondati sulla fiducia, la disponibilità e la professionalità, sostenendo il merito e promuovendo un ambiente scolastico sano, in cui si premiano l’impegno e la dedizione.

La porta del suo ufficio, simbolicamente e concretamente sempre aperta a tutti, per qualcuno è stata paradossalmente interpretata come segno di debolezza e non di empatia. Una porta aperta al discreto ascolto ed alla legalità, ma chiusa agli inciuci, al favoritismo ed al nepotismo.

Non possiamo non sottolineare, con profonda amarezza, che questa campagna denigratoria giunge a poca distanza da un episodio gravissimo: la Dirigente è stata aggredita all’interno della scuola e trasportata in ospedale dal personale del 118 intervenuto sul posto, unitamente ai Carabinieri.

Un fatto in parte taciuto ed in parte minimizzato, che non ha trovato il benché minimo riscontro reale nella narrazione dei fatti realmente accaduti, proprio in quei giorni che il Ministro Valditara annunciava più severi provvedimenti per contrastare le aggressioni ai dirigenti scolastici.

La nostra indignazione è alla base di una riflessione seria e collettiva sulla tutela del personale scolastico.

All’ IC Falcone di Rende – Quattromiglia si sta tentando di far passare per “malcontento diffuso” la grave realtà di una strumentalizzazione evidente, legata a personalismi, interessi privati e dinamiche di potere tossiche.

Dinamiche che nulla hanno a che fare con il bene della scuola o con la comunità educativa.

Ora basta !

Non si può far del male a chi si rifiuta fattivamente di assoggettarsi ad un contesto malsano, a chi si espone in prima persona promuovendo liceità ed onestà e per questo che con determinazione, forti della nostra onestà e della nostra professionalità, unitamente non ci resta che dire:

“Se l’incompatibilità ambientale richiesta è il prezzo da pagare per chi opera nel giusto, come fa la Dirigente Maria Cristina Rippa, allora — con orgoglio — dichiariamo di essere tutti incompatibili con il sistema marcio che qualcuno vorrebbe imporre alla nostra scuola.”

Siamo al fianco della nostra Dirigente e lo siamo a testa alta, nel nome della scuola pubblica, della verità e del rispetto che si deve a chi lavora onestamente per costruire il futuro dei nostri studenti e di una società sana.», concludono i docenti.