CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – Classe 2005, 1.93 metri di altezza, con già sulle spalle un’esperienza tra i professionisti ed ancora tanta strada davanti a sé. Parliamo di Francesco Gattuso, il giovanissimo portiere calabrese, originario di Corigliano-Rossano, che oggi ha risposto alle nostre domande.

Com’è nata la tua passione per il calcio?
“La mia passione per il calcio è nata a 4/5 anni come ogni bambino, giocando sotto casa con gli amici, poi è iniziato il periodo delle scuole calcio. Prima lo Sporting, poi Academy ed infine Forza ragazzi per poi approdare nei professionisti col Crotone”.

Perché hai scelto il ruolo di portiere?
“Inizialmente perché non mi piaceva correre, poi ero tentato a cambiare e tornare attaccante perché nessuno veniva a festeggiare con me quando facevamo goal, ma col tempo ho imparato ad amare questo ruolo che mi ha responsabilizzato in campo ed anche fuori”

Raccontaci di te e delle tue ultime esperienze calcistiche
“Negli ultimi 3 anni mi sono affacciato al mondo dei “grandi”. Al Crotone sono stato aggregato alla prima squadra col ruolo di terzo portiere e primo in primavera.

L’esperienza, lì, è stata bellissima. Ho iniziato a capire com’è il calcio vero. Poi ho deciso di salire al nord e mettermi in gioco in Serie D al Victor San Marino dove ho iniziato a capire i veri sacrifici che si fanno nel calcio. Quest’anno ho iniziato a Casarano, un posto fantastico dove, però, ho trovato poco spazio ed a dicembre sono andato a Fasano, che penso sia il posto dove mi sono trovato meglio. Una piazza fantastica, un ambiente bellissimo dove forse ho fatto vedere il vero me tra i pali”.

Come e dove ti vedi tra qualche anno?
“Spero vivamente di vedermi nei professionisti, magari anche con un ruolo importante. È il mio obiettivo e devo lavorare sodo per arrivarci ma spero, pian piano, di poter raggiungere questo mio sogno”.

Secondo te ci sono differenze tra il calcio praticato al nord e quello al sud?
“La differenza più grande è il tifo: qui al sud vivono di calcio, senti proprio il calore dei tifosi ed i brividi appena entri in stadi come il Capozza, lo Scida o il Curlo. D’altro canto il nord ha più sicurezze a livello societario, con strutture molto più all’avanguardia e moderne, poi da non sottovalutare il posto in cui si va a vivere”.

Prossimi obiettivi?
“Come detto spero di poter giocare nei professionisti un giorno, ora vedrò cosa fare nell’anno prossimo, spero di poter continuare soprattutto a divertirmi con questo sport che è la cosa principale”.

giovannifolino@calabriainchieste.it