AD UN ANNO DALLA NOTIFICA DI SFRATTO presentata ai danni della Croce rossa italiana – comitato di Paola e ai danni della comunità Paolana, mi porge fare un appello alla nuova amministrazione comunale in particolare modo al sindaco Roberto Perrotta che ha sempre avuto particolare attenzione verso la tutela del terzo settore; ripristinare una sede nel comune di Paola per ospitare appunto la Croce rossa.
La nostra comunità, in qualche modo, negli anni passati oltre ad esserne orgogliosi di questa presenza e per il lavoro encomiabile svolto dalla CRI, ha dimostrato senso di collaborazione soprattutto in momenti difficili come l’emergenza Covid e di questo non dobbiamo mai dimenticarcene!
In un momento particolare dove causa restrizioni ognuno di noi era protetto in qualche modo tra le mura di casa, ragazzi e ragazze con senso di dovere e responsabilità hanno indossato quella divisa rossa legati alla sua origine e al suo ruolo umanitario per dare un supporto totalmente gratuito a chi meno fortunato.
Non solo, come dimenticare il banco alimentare a supporto di quelle famiglie disagiate?
Oggi bisogna ringraziare i privati nella figura della struttura residenziale/alberghiera di Residenza Giulia se in qualche modo la Croce Rossa continua a svolgere determinate attività nella nostra Città, ma il supporto anche in minima parte di un ente comunale, penso sia ossigeno diverso per determinate associazioni.
Queste realtà dobbiamo custodirle gelosamente, la nostra città si è sempre caratterizzata per la presenza di associazioni di volontariato nel nostro territorio come ad esempio il bellissimo sogno di PaolainMENSA.
Il supporto istituzionale è di relativa importanza per far sì che i giovani, i volontari appunto, vengano aiutati nelle situazioni di ogni giorno, nelle difficoltà di vivere, alle prove a cui è esposto il loro impegno in un mondo dove sembra valere soltanto la logica del profitto e dell’interesse personale.
Giovanni Paolo II durante la GIORNATA MONDIALE della GIOVENTÙ a Roma, si rivolgeva ai volontari e ai giovani provenienti da ogni angolo del pianeta chiedendo loro se fosse difficile credere in una società giusta; si, è difficile ammettè lo stesso pontefice, ma con l’aiuto dell’unione fraterna è possibile, perchè se per un attimo mettessimo da parte i malumori, le discordie, le competizioni fatte con livore lavorando in un’unica direzione per una società solidale e armoniosa, è lì cari giovani – aggiunse il Santo Padre – che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e appunto fraterna.
È proprio prendendo spunto da quel messaggio che Papa Wojtyla ci ha lasciato in eredità 25 anni fa, signor sindaco le chiedo pubblicamente quest’oggi, di cogliere il buono da quelle parole, di tutelare queste associazioni magari creando una sorta di collaborazione tra Paola in Mensa e la CRI, per rendere nuovamente i nostri ragazzi protagonisti, riscoprire quella missione fraterna e quella missione di accoglienza anche nei confronti di chi proveniente da un’altra terra, scopre sotto l’abbraccio caloroso non solo di quei fatidici giorni di maggio, la non distinzione di colore, nazione, religione o sociale; d’altronde signor sindaco, lei molto umilmente mi insegna che Paola, la città del taumaturgo più venerato al mondo, ha progredito (spiritualmente parlando) sempre più sotto quegli insegnamenti del nostro Santo padre San Francesco; Carità, amore e verità.
Con l’amicizia e la stima di sempre, spero in una soluzione e collaborazione, per far sì che a Paola si torni a respirare quel clima sereno dove associazioni di relativa importanza come queste, possano presenziare nuovamente nella nostra ridente cittadina.
Roberto Patitucci