CATANZARO – «Non credo ci sia un complotto giudiziario, ma non consentirò la mia uccisione politica e non mi faccio azzoppare, mi candiderò con ancora più convinzione di ieri. Mi sento “stuprato”, non so se è così per tutti quelli che ricevono un avviso di garanzia o una proroga delle indagini, mi sento arrabbiato e credo di non meritare questa cosa, ma sono in modalità combattimento, ho le spalle larghe e dimostrerò forza e determinazione anche in questa circostanza».
Così Roberto Occhiuto, presidente della regione Calabria, alla conferenza stampa odierna sulla indagine per corruzione a suo carico.
«Sono stati giorni complicati, anche per la mia famiglia, non volevo creare scompensi e preoccupazioni. Nonostante le cautele, vista anche la pressione mediatica, ho deciso di parlare.
Il 12 giugno mi sono state negate carte e il 14 giugno ho letto le notizie su un giornale. Oggi non sono nella condizione di poter commentare qualcosa, perché non conosco il fascicolo, sono arrabbiato perché i fatti contestati mi sembrano inconsistenti.
Io credo nella giustizia, non chiedo più garanzie, svolgo una funzione pubblica e voglio essere interrogato anche senza avere le carte.
Paolo Posteraro prima di essere mio socio, ha lavorato con Ministri e Presidenza del Consiglio. Io ho nominato Ernesto Ferraro che aveva tutti i titoli per ottenere un incarico, ma con lui non ho mai avuto rapporti societari. Della consulenza data da Ferraro a Posteraro io non so assolutamente nulla.
Quale sarebbe il patto corruttivo alla base del mio coinvolgimento? Io ero socio da una società privata, mi dicono che io avrei avuto dei benefit, ma avviene in tutte le società private, dove in questo sta la corruzione? E’ una cosa assolutamente lunare. Le auto aziendali erano un’Audi Q4 a noleggio e una Smart, sono arrivate delle multe, penso che avrei potuto pagare qualche multa….
Leggo dagli articoli del Domani che ci sono intercettazioni, ma io non me la prendo con i giornalisti, fanno il loro lavoro, ma una cosa è dare una notizia, un’altra è spacciare rapporti ordinari tra società private per crimini…», attacca il governatore
E aggiunge: «Io ho controllato questo concorso e posso dirvi che non ci sono commissioni regionali valutanti e che il concorso è stato controllato anche dalla Guardia di Finanza. Idem sul alcuni bandi europei, posso assicurare che si tratta di fondi gestiti dall’Unione Europea e non dalla Calabria», evidenzia Occhiuto.
E spiega meglio: «Mi sono sentito come se fossi stato inserito in un frullatore, ho deciso di rispondere ad accuse pubbliche con spiegazioni pubbliche, contravvenendo anche alle indicazioni dei miei avvocati.
Generalmente non si chiede di essere sentiti al buio o non si parla con la stampa prima di essere certi dei fatti contestati, ma ho improntato la mia attività al massimo rigore e non mi va che sia sporcata la mia immagine e quella della Calabria, senza dire nulla.
Sarò poco prudente, ma è doveroso anche per il modo in cui mi sono sempre rapportato ai calabresi. Quanto ai magistrati spero mi chiamino al più presto perché sono nelle condizioni di chiarire tutto, fermo restando che si parla di attività legate alla mia attività imprenditoriale».
«L’idea di ricandidarmi l’ho annunciata più volte in passato. Non dico che tutto parta da qui. Quando avrò in mano il fascicolo potrò avere maggiori certezze, magari è legato all’iniziativa di qualcuno desideroso di ostacolarmi, ma oggi non sono nelle condizioni né di dirlo né di smentirlo. E poi non sono un complottista.
Ho detto che sono arrabbiato perché i fatti contestati sono inconsistenti, non c’è nulla di assimilabile alla corruzione, ma non cambio atteggiamento: governo una regione complicata ed è giusto che i magistrati indaghino, anche su di me.
Sollecito, ancora una volta, i magistrati a chiamarmi. Non sento di dover attaccare la magistratura, con cui ho lavorato fianco a fianco con la massima stima, voglio solo si sappia che se dovesse esserci qualcosa che ha indotto la pg o un sostituto procuratore ad agire, sono nella condizione di chiarirla».
«Non credo – ha poi aggiunto Occhiuto – che ci sia una cospirazione della magistratura e non l’ho mai detto. Spero che le carte non siano uscite dalla Procura o dalla pg, non so da dove provengono, forse da un avvocato comunista…
Ho avuto tantissime solidarietà di molti dirigenti nazionali e locali di tutti i partiti del centrodestra, persino da Salvini, un grande sostegno. Per altri esponenti politici questo sostegno non c’è stato, io invece non mi sono mai sentito solo.
Ho un solido rapporto con le leadership nazionali, non credo di avere problemi su questo versante. Ma il sostegno più consistente e straordinario l’ho ricevuto dai calabresi, così straordinario non l’ho ricevuto nemmeno dopo essere stato operato».