FIUMEFREDDO BRUZIO (Cs) – Il gruppo consiliare di minoranza Fiumefreddo nel Cuore denuncia «il riequilibrio della vergogna», sottolineando i «silenzi omissivi», tra «ombre, opacità e gravi incongruenze». E ciò in quanto, secondo la minoranza, è stato proposto un «dissennato piano di riequilibrio economico pre-dissesto».
Il Consiglio comunale di Fiumefreddo Bruzio ha infatti avviato l’iter di approvazione per il piano di riequilibrio finanziario pluriennale ossia predissesto.
«Una manovra che, più che un atto di responsabilità, appare come l’ultimo disperato tentativo di coprire anni – se non decenni – di cattiva amministrazione, scelte scellerate e negligenze istituzionali. Una manovra-lampo che sa di trappola», denuncia Fiumefreddo nel Cuore.
Il piano è stato formalmente adottato il 19 giugno, appena 24 ore prima della seduta consiliare. «Un blitz studiato nei dettagli, un colpo di mano che ha impedito qualsiasi analisi approfondita da parte del Consiglio e, soprattutto, dei cittadini».
L’opposizione parla senza mezzi termini di «gestione opaca e antidemocratica», denunciando una «strategia scientificamente elaborata per evitare il confronto, nascondere i numeri, soffocare il dibattito.
Conti pubblici in rovina: il Comune al collasso
«I dati forniti dal revisore dei conti sono un pugno allo stomaco. L’ente comunale sopravvive grazie ad anticipazioni di cassa, segno di una crisi strutturale che non nasce oggi ma è figlia di una lunga catena di irresponsabilità. Le spese correnti ormai divorano ogni entrata, e per tenere in piedi il castello si è fatto ricorso a strumenti straordinari ai limiti – o forse oltre – della legalità contabile.
Ancora più grave è l’utilizzo improprio dei Fondi Pluriennali Vincolati (FPV): risorse destinate a investimenti futuri, oggi usate per coprire le voragini della spesa quotidiana.
Un gioco pericoloso, che compromette la capacità di pianificare e costruire, lasciando il futuro della città senza fondamenta».
Debiti fuori bilancio: il buco nero di cui nessuno vuole parlare
«A questo si aggiungono debiti fuori bilancio non ancora ufficialmente dichiarati, che rappresentano una bomba pronta a esplodere sotto la già traballante tenuta economica dell’ente. Un buco nero che potrebbe aprire scenari di responsabilità erariale e penale di ampia portata.
È emersa una situazione contabile di estrema gravità relativa alla gestione finanziaria del Comune di Fiumefreddo Bruzio, alla luce di una delibera della Corte dei Conti – Sezione di Controllo per la Regione Calabria, risalente al 1° ottobre 2020, di cui solo recentemente siamo venuti a conoscenza e resa pubblica nel consiglio comunale dal gruppo politico Fiumefreddo nel Cuore.
Si tratta di un documento ufficiale, vincolante e mai reso pubblico, come invece ordinato dalla stessa Corte, che evidenzia irregolarità gravi e sistematiche nella gestione economico-finanziaria del Comune tra il 2013 e il 2019.
Tra i rilievi più allarmanti:
- Ritardi reiterati nell’approvazione dei rendiconti;
- Duplicazioni e manomissioni nel riaccertamento straordinario dei residui;
- Fondi accantonati sottostimati o non veritieri;
- Mancata iscrizione delle quote di disavanzo;
- Pignoramenti e anticipazioni di cassa gestite in modo irregolare;
- Bilanci di previsione inattendibili;
- Tempi di pagamento sistematicamente oltre i limiti di legge.
Nonostante la Corte dei conti avesse ordinato l’adozione di misure correttive entro 60 giorni e la pubblicazione e discussione in Consiglio comunale della delibera, tale obbligo è stato completamente disatteso. Il documento non è mai stato portato all’attenzione dell’assise comunale, né pubblicato come imposto dal D.lgs. 33/2013.
Questa drammatica situazione economica finanziaria è stata generata e ricade sulle responsabilità politiche delle amministrazioni succedutesi nel corso delle legislature, Aloise 1, Aloise 2, e Gaudio, contraddistinte da incapacità e da irresponsabilità, e Barone (primo mandato), a cui spettava per legge l’obbligo di dare esecuzione alle prescrizioni della Corte, colpevole omissione, che rasenta l’abuso istituzionale.
Tale comportamento ha occultato alla cittadinanza e agli organi di controllo la reale situazione dell’Ente, impedendo ogni forma di intervento tempestivo. Oggi, a distanza di cinque anni, la situazione è drammaticamente peggiorata: il Comune è tecnicamente in uno stato di squilibrio strutturale, con un disavanzo non gestito, e gravissimo rischio di dissesto finanziario.
L’opposizione: “Venti anni di fallimenti, ora basta”
Il gruppo consiliare di minoranza “Fiumefreddo nel Cuore” non usa mezzi termini: “Vent’anni di mala gestione hanno prodotto inefficienze strutturali che oggi esplodono in tutta la loro drammaticità.”
Chiedono formalmente:
* Un’indagine della Corte dei conti per valutare il danno erariale.
* L’intervento del Prefetto, per accertare la correttezza degli atti amministrativi.
* Una verifica della Procura della Repubblica, per valutare eventuali violazioni penali.
Futuro incerto: dissesto all’orizzonte, servizi a rischio
Il revisore è chiaro: il rischio dissesto è concreto. I cittadini di Fiumefreddo Bruzio potrebbero trovarsi, nei prossimi mesi, con servizi essenziali ridotti all’osso, opere pubbliche bloccate e un Comune incapace di garantire il minimo sindacale del buon governo.
Il quadro è devastante, ma ciò che fa più paura è l’atteggiamento della maggioranza, che vota il riequilibrio come se nulla fosse, cieca e sorda, anzi ridacchiando e sbeffeggiando durante il consiglio comunale, davanti a un baratro che tutti vedono, tranne chi gestisce l’ente politicamente responsabile del disastro che ha causato;
Fiumefreddo Bruzio è a un bivio
O si sceglie la via della legalità, della trasparenza, del rigore istituzionale, oppure si condanna il Comune all’agonia finanziaria, alla perdita di credibilità, e alla morte civile della democrazia locale. Il tempo per gli alibi è finito. Ora servono verità, responsabilità e – finalmente – coraggio».