ROMA – Con la firma del decreto attuativo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Matteo Salvini), l’alcolock diventa realtà operativa in Italia. Questo strumento, già previsto dal Codice della Strada in vigore dal 14 dicembre 2024, entra ora nel concreto: definisce obblighi, modalità, e tempistiche per la sua installazione. Ma come funzionerà – e a chi sarà rivolto – questo dispositivo pensato per prevenire la guida in stato di ebbrezza?
Cos’è l’alcolock e a chi è destinato
L’alcolock, noto anche come Ignition Interlock Device (IID), è un etilometro collegato all’impianto di avviamento: se rileva alcool nell’aria espirata, impedisce l’accensione del motore. Il decreto stabilisce che sarà obbligatorio per:
Due anni, per chi ha un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l
Tre anni, per chi supera 1,5 g/l
Al termine della sospensione della patente (da 6 mesi fino a 2 anni a seconda del grado), il conducente potrà tornare a guidare solo con un veicolo dotato di alcolock certificato.
Come funziona nella pratica
Prima di mettere in moto, il guidatore deve soffiare nel boccaglio del dispositivo: se la lettura è pari a zero alcol, il veicolo si avvia; in caso contrario, rimane bloccato . Alcuni modelli consentono un bypass di emergenza, ma solo se tecnicamente tracciabile e riattivabile da un tecnico autorizzato.
Caratteristiche tecniche e omologazione
Il decreto prevede:
Conformità alla norma europea EN 50436 e omologazione secondo il regolamento UNECE n.10;
Marchiatura CE, numero di serie, versione del software, validità della taratura;
Installazione esclusiva in officine autorizzate, con sigillo anti-manomissione e rilascio di certificati. L’elenco delle officine e dei veicoli compatibili sarà pubblicato sul Portale dell’Automobilista.
L’intervento non richiede aggiornamenti al documento unico di circolazione né collaudi aggiuntivi alla Motorizzazione.
Tempi, costi e sanzioni
Il costo dell’alcolock – inclusi installazione e omologazione – si aggira attorno ai 2.000 €, a carico del conducente. A questi si aggiungono spese periodiche per boccagli monouso, manutenzione e taratura.
Chi evade l’obbligo rischia:
Multe da 158 a 638 €
Sospensione della patente da 1 a 6 mesi
Sanzioni raddoppiate in caso di manomissione o assenza del dispositivo
Ulteriore aumento delle pene (+1/3) se recidivo in stato di ebbrezza senza alcolock
Durante i controlli, sarà richiesto l’originale della dichiarazione di installazione e il certificato di taratura.
Non mancano obiezioni:
Compatibilità meccanica: il 22% delle auto italiane ha oltre 19 anni, rendendo difficile l’installazione su modelli obsoleti
Concorrenza nel mercato: Federcarrozzieri teme che gli installatori siano scelti dai produttori, limitando la libertà di mercato
Sigilli sensibili: in caso di incidente, chi garantisce che un sigillo rotto non venga interpretato come manomissione?
Un confronto europeo
Paesi come Finlandia e Francia già adottano l’alcolock per i recidivi, riscontrando un’efficacia nella riduzione della recidiva. Tuttavia, emergono criticità come i falsi positivi dovuti a farmaci o manutenzione irregolare. Importare modelli avanzati – con rilevazione biometrica o test random durante la guida – potrebbe rafforzare l’efficacia del sistema .
L’alcolock rappresenta un passo concreto verso una guida più sicura, combinando tecnologia e responsabilità individuale. La firma del decreto attuativo sancisce l’avvio operativo, ma l’efficacia dipenderà da applicazione rigorosa, infrastrutture adeguate e dialogo tra legislatori, cittadini e tecnici. In un paese con un parco auto variegato, trovare il giusto equilibrio tra sicurezza e sostenibilità è la vera sfida. L’interesse dei media e dei social potrà sostenere la cultura della sobrietà: perché guidare significa prima di tutto scegliere la vita.