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Esplosione distributore a Roma: i feriti salgono a 36, due in modo grave

Boom a Prenestino, aggiornamento in corso: fuga di GPL, due esplosioni ravvicinate, danni e terrore sui volti di cittadini e primi soccorritori

ROMA – Salgono a 36 i feriti per la doppia esplosione al distributore di GPL a Roma, due in modo grave (https://www.calabriainchieste.it/2025/07/04/esplosione-ad-un-distributore-di-benzina-a-roma-21-i-feriti/)

Uno sviluppo ben costruito: cronaca, numeri ed equilibrio

Dinamica dell’incidente

Secondo le ricostruzioni, un’autocisterna ha urtato un tubo durante la fase di scarico del GPL, provocando la dispersione del gas. Prima un incendio, poi la prima deflagrazione e infine una vera e propria esplosione della cisterna sotterranea.

La violenza dell’evento ha danneggiato palazzi e veicoli in un raggio di circa 300 metri.

Vittime e feriti

Le cifre variano secondo le fonti: ANSA parla di circa 36 feriti, di cui sei in codice rosso e due in pericolo di vita con ustioni estese. La Questura parla di 27-35 feriti, tra cui nove poliziotti, un carabiniere e un vigile del fuoco. Reuters conferma: “oltre 20 persone, tra cui dieci poliziotti e un vigile del fuoco”. Diverse persone sono ricoverate in centri specializzati per ustioni e traumi.

Evacuazioni e danni al tessuto urbano

Sono state evacuate una cinquantina di persone: residenti, utenti della metro C (fermata Teano chiusa), bambini di un centro estivo e visitatori di un centro sportivo. L’onda d’urto ha fatto volare vetri, danneggiato facciate e incendiato un deposito giudiziario retrostante.

Reazione delle autorità

Il sindaco Roberto Gualtieri, presente sul posto, ha attivato il piano di emergenza e si è coordinato al telefono con la premier Giorgia Meloni, che ha espresso vicinanza ai feriti e ringraziato le forze dell’ordine.

Anche Papa Leone XIV ha pregato per le persone colpite. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per incendio colposo e lesioni gravi, e ha sequestrato l’impianto.

Le prime valutazioni tecniche

Il direttore regionale dei vigili del fuoco ha parlato di un “malfunzionamento nell’impianto di scarico del GPL, equiparabile a un’esplosione di bomba”. Le indagini dovranno chiarire se si sia trattato di errore umano, negligenza o un guasto tecnico. Le autorità invitano i residenti a chiudere le finestre e areare gli ambienti, mentre si attendono verifiche sull’eventuale concentrazione di gas nei sottoservizi.

Contesto e relazioni emergenti

L’esplosione non ha avuto ricadute sulle forniture nazionali di GPL, ma sottolinea la vulnerabilità delle infrastrutture urbane, spesso integrate tra reti civili e impianti industriali.

Solo pochi mesi fa la capitale è stata al centro di polemiche per manutenzioni differite su condotte strategiche. L’episodio di oggi conferma come la sicurezza territoriale richieda attenzione costante e coordinamento tra enti locali e centrali.

Oltre la cronaca, un tema più ampio

L’episodio di via dei Gordiani impone una domanda urgente: siamo davvero pronti a gestire l’alta tecnologia in contesti densamente popolati? Quando un impianto diventa potenziale ordigno, le responsabilità si estendono ben oltre il gestore e il camionista. Coinvolgono istituzioni, enti regulatorii e cittadini. In vista del Giubileo, Roma dovrà misurarsi con la sfida di garantire sicurezza condivisa e infrastrutture resilienti. E questa volta non solo in chiave religiosa, ma civile e sociale.